XM24 a Bologna, sgomberi, resistenza e accordi

Raggiunta l'intesa tra comune e attivisti del centro sociale. Entro il 15 novembre sarà trovato un nuovo stabile

Di Alessio Chiodi / Foto di Max Cavallari

Dopo l’arrivo delle ruspe per iniziare lo sgombero, l’accordo è stato trovato. Dopo una giornata di tensione e di resistenza davanti alle porte del centro sociale XM24 alla Bolognina per evitare lo sgombero imposto dal Comune, le parti sono giunte a un’intesa, anche se ci sono volute quasi 17 ore di negoziazione. L’amministrazione guidata dal sindaco Virginio Merola si è impegnata a trovare una nuova sede (sempre nello stesso quartiere) entro il 15 novembre 2019. “La trattativa è andata abbastanza bene”, hanno fatto sapere dai megafoni del presidio solidale nel parco di fronte allo stabile. Entro fine agosto è previsto un nuovo incontro per decidere la nuova sede all’interno di una rosa proposta dagli attivisti stessi. Nel frattempo, però, gli attivisti del centro non avranno una propria sede.

Le ruspe

All’alba del 6 agosto sono arrivati gli operai in via Fioravanti per iniziare lo sgombero. Per tutta risposta gli attivisti del centro sono saliti sul tetto per resistere e protestare contro l’atto di violenza messo in piedi dal Comune. Durante tutta la giornata gli attivisti hanno chiesto più volte l’apertura di un tavolo di trattativa col Comune il quale ha accettato solo dopo 17 ore dall’inizio delle operazioni. A dar manforte anche numerosi cittadini che hanno contestato la polizia arrivata in assetto antisommossa. Presente anche un idrante e tutta l’area tra via dei Caracci e via Franco Bolognese è stata chiusa al traffico per ore. Sostegno al Xm24 è arrivato anche da Antigone Emilia-Romagna, Non Una Di Meno, Cheap, Laboratorio Salute Popolare e Prc, Sì Cobas, Betty&Books, Saperi Naviganti e Pcl.

Una lunga lotta

Il braccio di ferro tra Comune e Xm24 va avanti da tempo. Il vertice in Questura che ha portato all’accordo con l’assessore al Patrimonio del Comune di Bologna, Matteo Lepore, è solo l’ultima tappa di un lungo viaggio. Il 31 maggio il Dipartimento Lavori pubblici, mobilità e patrimonio del Comune ha inviato una lettera al Comitato per la promozione e tutela delle esperienze sociali autogestite di Xm24 per intimare l’abbandono dell’edificio. Un documento che seguiva altre richieste datate 7 maggio 2019, 7 luglio 2017 e 25 gennaio 2017 ma a cui Xm24 si era sempre rifiutata di prestare ascolto. Troppo importante l’attività del centro per il quartiere. Nei 17 anni di vita del centro l’area è stata rivalutata all’insegna di laboratori culturali, iniziative politiche e sociali. Il 29 giugno è stata anche organizzata una manifestazione per le strade della città con il raduno in piazza XX settembre seguita da un incontro pubblico il 15 luglio in Piazza Maggiore.

Doppiopesismo

L’intesa arriva all’ombra di politiche governative doppiopesistiche sempre più evidenti. Nella stessa giornata degli eventi bolognesi, l’amministrazione comunale di Roma intimava di togliere la scritta “CasaPound” dallo stabile di Via Napoleone III senza però intervenire con decisione sullo sgombero degli occupanti di estrema destra. Se da una parte si interviene con le ruspe, dall’altra si nicchia, si attende, si vota addirittura contro lo sfratto di un movimento fascista. Il 25 luglio scorso, infatti, Lega e M5S hanno detto no a ogni azione per liberare l’edificio occupato dal 2003.