WJ incontra Milano

Un ciclo di incontri per fare il punto su cosa significhi fare reportage, giornalismo d'inchiesta e opere documentaristiche nell'era dell'informazione digitale.

WJ INCONTRA
Un ciclo di incontri per fare il punto su cosa significhi fare reportage, giornalismo d’inchiesta e opere documentaristiche nell’era dell’informazione digitale.

L’idea di realizzare una serie di incontri sul tema dell’informazione nell’era di Internet non è certo una novità. Eppure, osservando il panorama odierno di quello che una volta veniva genericamente chiamato reportage, appare evidente come e quanto si sia ancora lontani dall’aver individuato forme e modelli di comunicazione capaci di veicolare l’informazione giornalistica d’inchiesta e di approfondimento attraverso la Rete con la dovuta cura e sfruttando al meglio le peculiarità dei mezzi a disposizione. Ecco perché siamo convinti che condividere esperienze di documentazione e discutere di temi critici come la credibilità dei mezzi di informazione e il valore di progetti indipendenti e partecipati dagli stessi autori, sia un utile e importante esercizio.

L’iniziativa, che di fatto apre un nuovo fronte di attività per Witness Journal, ha l’obiettivo di arricchire un’offerta culturale rivolta ai soci, ai lettori di WJ e anche a tutte le persone interessate al tema dell’informazione, “addetti ai lavori” e non.

 

IL CALENDARIO

Raccontare i confini. Tra testimonianza e rappresentazione.
Tavola rotonda e mostra di Open Borders
Domenica 25 settembre, h 18:30, mare culturale urbano, via Gabetti 15.

Open Borders a prima vista è un lavoro fotografico collettivo sulle migrazioni e le frontiere in Europa come tanti altri visti da quando l’emergenza migranti ha assunto le proporzioni che conosciamo. In realtà il lavoro fatto da questo collettivo, completamente autofinanziato, ha una portata molto più ampia della sola informazione giornalistica. Open Borders utilizza un network di media indipendenti, coopera attivamente con progetti sociali di aiuto ai rifugiati e, soprattutto, divulga il lavoro nelle scuole ed in ogni contesto sociale con l’obiettivo dichiarato di sensibilizzare la società civile sull’emergenza migranti. Partendo dall’esperienza e dalle immagini di Cosimo Calabrese, Giorgos Christakis, Pierfrancesco Lafratta e Fabio Viola, ideatori di Open Borders, cercheremo di conoscere meglio il loro progetto ma anche le dimensioni di questa emergenza con l’ausilio degli interventi di Alessandra Lanza (docente all’Università Bocconi e consulente di comunicazione), di Natascia Curto e Riccardo Tromba (NAGA), e di Milano Senza Frontiere.

La tavola rotonda, che sarà moderata da Simone Keremidtschiev (giurista, fotografo e redattore di Milano Città Aperta) apre di fatto anche l’esposizione della mostra Open Borders che resterà visibile presso Mare culturale urbano fino al 2 ottobre 2016.

 

Italia a Piedi. Il viaggio come forma di narrazione.
Incontro con Marcello Fauci – Moderatore Amedeo Novelli
Mercoledì 5 ottobre, h 18:30, Spazio Tadini, via Niccolò Jommelli 24.

Nel 2013 Marcello Fauci, fotografo calabrese meneghino di adozione, ha deciso di raccontare la crisi economica del Paese attraversandolo da Milano a Crotone a piedi e senza un budget per sostenere le spese di “vitto e alloggio”. Armato solo di uno zainetto con qualche cambio, una giacca a vento, un notebook e una fotocamera compatta, Marcello ha trasformato un viaggio nello strumento perfetto per raccontare il suo paese da una prospettiva differente da quella cui siamo abituati. Quello di Marcello è sì un racconto soggettivo, la prospettiva di una sola persona, ma proprio per questo assume un valore speciale: l’Italia che ci racconta è infatti un puzzle delle vite che ha incrociato nei suoi quasi 2 mesi di viaggio. Questo spaccato di umanità descritto da Marcello su un blog creato ad hoc per l’occasione e raccontato successivamente in molti degli stessi luoghi per cui era passato allestendo delle mostre e partecipando ad incontri, non è solo interessante per i contenuti ma anche per la forma e i mezzi che utilizza, tutti tassativamente a “costo zero”.

Dal 16 settembre al 16 ottobre 2016 allo Spazio Tadini Sony espone per la prima volta in Italia le fotografie vincitrici e finaliste del Sony World Photography Awards, il più grande concorso fotografico al mondo. Approfondimenti su www.worldphoto.org.

 

L’Audiodocumentario. Passato, presente, Prospettive.
Incontro con Audiodoc
Domenica 6 novembre, 18:30, mare culturale urbano, via Gabetti 15.

L’audiodocumentario è il racconto del reale attraverso l’uso di parole, suoni ed elaborazioni musicali. Elementi registrati in presa diretta o elaborati successivamente che consentono di raccontare il nostro presente, avvenimenti, fenomeni ed eventi passati così come di tratteggiare prospettive del nostro futuro.

Un incontro a cura dell’associazione audiodocumentaristi italiani Audiodoc, basato sul linguaggio del documentario radiofonico. L’alternanza tra parole e suoni, l’uso dell’archivio, le sperimentazioni sonore in chiave narrativa saranno lo sfondo di un approfondimento sulla storia e il presente e le prospettive dell’audiodocumentario italiano e delle sue prospettive in chiave internazionale.

 

Quali storie raccontare? La formazione, le esperienze sul campo e le prospettive del fotogiornalismo indipendente.
Ospiti: Dario Bosio, Stefano Carini e Renata Ferri
Mercoledì 30 novembre, 19:00, Linke, via Avancini 8 Milano

“Viviamo sotto una pioggia ininterrotta d’immagini; i più potenti media non fanno che trasformare il mondo in immagini e moltiplicarlo attraverso una fantasmagoria di giochi di specchi: immagini che in gran parte sono prive della necessità interna che dovrebbe caratterizzare ogni immagine, come forma e come significato, come forza d’imporsi all’attenzione, come ricchezza di significati possibili. Gran parte di questa nuvola d’immagini si dissolve immediatamente come i sogni che non lasciano traccia nella memoria; ma non si dissolve una sensazione d’estraneità e di disagio.”
I.
Calvino 1985

Sommersi da questo mare d’immagini costantemente pubblicate a ritmi frenetici è difficile carpire l’essenza del mondo osservato, e trovare il tempo per soffermarsi su ciò che ha valore – storico, etico e morale – contrapposto a ciò che rappresenta solo rumore bianco.

Il fotografo Stefano Carini da Maggio 2014 a Ottobre 2015 in Iraq ha diretto Metrography, la prima ed unica agenzia fotografica in Iraq.

Insieme ai fotografi dell’agenzia – tutti Iracheni tra i 19 e 35 anni – ed in collaborazione con il collega italiano Dario Bosio ha prodotto “Map of Displacement”, un progetto interattivo, multimediale e indipendente che racconta l’esodo di oltre un milione di civili che hanno trovato rifugio nella Regione del Kurdistan Iracheno dopo essere scappati dalla guerra all’ISIS; la storia di uno dei più grandi sfollamenti dalla fine della seconda guerra mondiale raccontata da immagini, video e testi di autori locali ed internazionali.

Carini e Bosio ci parleranno della genesi del progetto, delle storie in esso contenute, della loro esperienza e delle difficoltà a dirigere l’agenzia. L’incontro sarà moderato da Renata Ferri – giornalista italiana caporedattrice foto editor di Io Donna e di Amica che ha diretto, tra le altre cose, la produzione fotografica di Contrasto per 14 anni.

 

Il confine tra realtà e finzione nella fotografia e nel cinema documentario.
Ospiti: Roberto Roda, Enrico Maisto.
Data e ora TBD.

Molta produzione del cinema contemporaneo si muove su un terreno di ricerca al confine tra finzione e documentario, con attraversamenti continui in entrambe le direzioni. Quali sono le potenzialità e le zone problematiche di queste contaminazioni? Prendendo spunto da alcune prassi di cineasti più o meno contemporanei, il regista Enrico Maisto cercherà di aprire alcune riflessioni sul tema del delicato rapporto tra verità e finzione nel cinema documentario.
In questo percorso sarà affiancato da Roberto Roda, studioso di etnografia e antropologia culturale, storico della fotografia e responsabile dell’Osservatorio Nazionale sulla Fotografia presso il Centro Etnografico del Comune di Ferrara, che presenterà l’opera dell’artista e fotografo Bruno Vidoni (Cento 1930-2001), i cui falsi reportage bellici (e non solo) realizzati spesso sotto lo pseudonimo di Roger Walker sono entrati di diritto nella storia della fotografia italiana.