WJ incontra Pino Manzella

L’Associazione culturale Asadin viene fondata nel 2007 a Cinisi (PA) da un gruppo di fotografi al fine di promuovere e diffondere la cultura fotografica e dell’immagine in generale.

WJ incontra Pino Manzella

40° Peppino Impastato
Incontri con Pino Manzella e gli amici dell’Associazione Asadin di Cinisi

Giovedì 25 ottobre 2018 – ore 19.00
40° Peppino Impastato – Incontro con Pino Manzella e gli amici dell’Associazione Asadin di Cinisi
Mostra fotografica: Io non ritratto a cura di Asadin (25 ottobre – 08 novembre)
Senape Vivaio Urbano | Igor libreria – via Santa Croce 10/abc – Bologna

Venerdì 26 ottobre 2018 – ore 10.00
40° Peppino Impastato – Incontro di Pino Manzella con gli alunni della Scuola secondaria di Primo Grado Zappa
Via Saliceto 74 – Bologna

Venerdì 26 ottobre 2018 – ore 18.30
40° Peppino Impastato – Incontro con Pino Manzella
Mostra pittorica e fotografica: Sicilie di Pino Manzella e circolo Asadin (25 ottobre – 08 novembre)
Caserme Rosse | Via di Corticella 147/2 – Bologna

Witness Journal incontra Pino Manzella e l’Associazione Asadin di Cinisi per raccontare le diverse anime della Sicilia a quarant’anni dalla morte di Peppino Impastato tramite la collettanea fotografica “Io non RITRATTO” e l’esposizione delle opere a tecnica mista dell’artista Pino Manzella e dei membri dell’Associazione Asadin.

“Io non RITRATTO. Peppino Impastato, una storia collettiva”
Inaugurazione giovedì 25 ottobre 2018 – ore 19.00 (25 ottobre – 08 novembre)

Più di cinquanta ritratti di compagni, compagne, amici e familiari di Peppino Impastato. Una narrazione scandita in tre periodi principali della storia di Peppino, quello che va dalle lotte intorno al ’68 fino al‘75, quello dalla fondazione del Circolo Musica e Cultura e Radio AUT fino all’assassinio di Peppino e quello successivo alla sua morte, la storia processuale e di impegno per la memoria. Tanti visi di persone, che in maniera diversa e in tempi diversi, hanno deciso di mettersi in gioco dando un contributo e avendo una parte importante in questa storia, una storia collettiva. La mostra è curata dall’ass.ne Asadin con il contributo dell’Ass.ne Peppino Impastato e di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. Dalla mostra è stato realizzato un catalogo edito da Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato.
Fotografi: Salvatore Alongi, Alessandro Badalamenti, Caterina Blunda, Toti Bommarito, Giovanna Biondo, Giovanni Cavataio, Antonio Costa, Marcello Impastato, Mara Manzella, Pino Manzella, Giulia Mariani, Gaspare Palazzolo, Nicola Palazzolo, Salvatore Pecoraro, Marcello Puglisi, Daniela Riedlova, Massimo Russo Tramontana, Vincenzo Zangara.

Felicia Bartolotta – Foto di Pino Manzella

“Io non RITRATTO. Peppino Impastato, una storia collettiva” è un progetto fotografico dell’Associazione AsaDin, nato dall’esigenza di raccontare una storia di coraggio. La storia di Peppino Impastato e dei suoi compagni, compagne, amici e familiari, quelli che ne condivisero la vita e l’impegno, quelli che hanno portato avanti la battaglia di giustizia e verità dopo il suo assassinio e quelli che non hanno smesso mai di sentirsene parte. Fare il Ritratto di chi non ritratta, dare volto ai protagonisti di una vicenda collettiva per raccogliere quanto importante per loro e per lo stesso Peppino fosse l’idea del “Noi” in anni, quelli tra il ‘68 ed il ‘78, in cui i giovani irrompevano nella storia riconoscendosi come tali e facendosi carico di costruire un mondo migliore. Peppino ed i suoi compagni con un rapporto di nutrimento reciproco facevano aggregazione, guidando e alimentando la voglia di cambiamento di tanti giovani del territorio.
Si tratta di una storia complessa, ricca e vitale, con tanti aspetti ancora da far emergere. Una storia che ha rischiato di essere negata da un depistaggio, alla quale sono serviti 24 anni di processo prima di ottenere giustizia. Partendo dalla verità processuale che ha dimostrato che Peppino è stato ucciso dalla mafia contro cui lottava insieme ai suoi compagni, si scopre che in quella esperienza c’era molto di più, ad esempio che il punto di partenza non era l’antimafia. La mafia era uno degli ostacoli, uno dei poteri con cui scontrarsi per chi voleva cambiare il mondo. Questi giovani coraggiosamente cercavano di farlo in Sicilia, a Cinisi, in anni in cui la mafia controllava capillarmente il territorio ed era difficile uscire fuori dagli schemi patriarcali e tradizionali.
Chi ha condiviso la storia di Peppino in quello che è stato più di un semplice percorso fotografico, ha saputo regalare racconti significativi, offrendo una finestra sulla ricchezza di un patrimonio umano con le proprie contraddizioni e col proprio vissuto, un mosaico ancora da ricostruire, fatto di tessere da ritrovare e ricomporre.
Diciassette soci Asadin hanno realizzato più di quaranta ritratti di compagni, compagne, amici e familiari di Peppino Impastato, a cui sono state aggiunte fotografie di archivio di chi adesso purtroppo non c’è più, ma ha fatto parte di questa storia.

È una narrazione scandita in tre periodi principali della storia di Peppino, quello che va dalle lotte intorno al ’68 fino ad arrivare alla fine del ‘75, quello dalla fondazione del Circolo Musica e Cultura e poi Radio AUT, fino all’assassinio di Peppino e quello successivo alla sua morte, la storia processuale e di impegno per la memoria. Alcune delle persone ritratte hanno partecipato ad uno solo di questi periodi, altri hanno attraversato trasversalmente tutte queste fasi. Alcuni hanno condiviso la lotta politica, altri la battaglia culturale, altri l’amicizia, il bisogno di aggregazione giovanile, i sentimenti familiari, alcuni non avendolo conosciuto o conosciuto pochissimo ne hanno portato avanti la memoria. Molti, andando avanti nella propria vita, a volte con difficoltà nell’aver dovuto affrontare il trauma della perdita di una persona così importante e la paura per le conseguenze di una storia condivisa che li vedeva a rischio, non hanno più continuato un impegno costante, altri si, ma tutti non hanno dimenticato e non hanno mai ritrattato.
Questi ritratti raccontano le loro diversità, e proiettano i soggetti oltre l’omologazione dell’essere visti solo come “compagni, amici e familiari” e non rappresentati nelle loro individualità. Tanti visi per raccontare altrettante vite, per raccontare persone completamente diverse l’una dall’altra, che in maniera differente e in tempi diversi hanno comunque deciso di mettersi in gioco in prima persona, dando un contributo e avendo una parte importante in questa storia, una storia collettiva che ancora oggi continua proiettandosi in nuovi volti ed in nuove generazioni. (Tratto da un testo di Evelin Costa e Massimo Russo Tramontana).

Luogo: Senape Vivaio Urbano | Igor libreria – via Santa Croce 10/abc – Bologna
Organizzatori: Witness Journal in collaborazione con Arci Bologna, Libera Bologna, IC 15 e Qr Gallery

Mostra pittorica e fotografica “SICILIE – L’identità molteplice”
Inaugurazione venerdì 26 ottobre 2018 – ore 19.00 (25 ottobre – 08 novembre)

La mostra pittorica e fotografica intitolata “SICILIE – L’identità molteplice” comprende cinquanta dipinti di Pino Manzella e cinquanta foto dei soci Asadin ad esse ispirate. Il pittore e artista Pino Manzella ha realizzato nel corso degli anni le sue opere che mostrano le diverse sfaccettature della sua terra, la Sicilia, nel progetto ha coinvolto i soci dell’Associazione Asadin di cui è Vice Presidente per creare un dialogo tra due linguaggi diversi, ma affini, quello della pittura e quello della fotografia.
Il tema, come scrive Umberto Santino nella presentazione, è “la Sicilia, o meglio le Sicilie, con tutte le sue contraddizioni, con i suoi miti e i suoi stereotipi ma pure le sue semplici, quotidiane, umili e preziose speranze-certezze”. Quello delle Sicilie, sottolinea Giuseppe Viviano curatore del catalogo, “è un progetto ambizioso e complesso, e per questo affascinante, intorno a un’isola che non ha eguali […] terra di miti e di contrasti, di mafia e di antimafia, meta di arrivi e di partenze, luogo di speranze e di sogni infranti, centro di potere e di speculazioni, crogiolo e mosaico di culture, terra di conquista, di agrumi, di sale e di fuoco, teatro di pupi e di pupari, di carretti e malaffare, di mostri e di dèi…”.

Opera di Pino Manzella

E’ questo l’ambito in cui nasce la mostra dedicata alle Sicilie ed il suo prezioso catalogo, frutto di un lavoro personale e collettivo che ha unito la pittura alla fotografia. C’è l’impegno artistico di Pino Manzella, pittore che disegna e dipinge su carte antiche facendo rivivere nel presente la memoria del passato, con simboli, citazioni, significati e messaggi da decodificare, condiviso dai soci di Asadin, fotografi non professionisti che dal 2007 hanno costituito la loro associazione con lo scopo di promuovere la fotografia, impegnandosi in progetti collettivi dalle finalità sociali e culturali.
Con le immagini della mostra è stato realizzato il catalogo “SICILIE – L’identità molteplice” edito da Casa Memoria Impastato Edizioni.
Pino Manzella nasce a Cinisi (PA) nel 1951. Studia Lingue e Letterature Straniere e si laurea all’Università di Palermo. Fin dai primi anni Settanta disegna manifesti e vignette per le attività politiche e culturali animate da Peppino Impastato nel Circolo Musica e Cultura prima e a Radio Aut poi. La Sicilia, con i suoi eccessi di luce e le ombre della sua storia, è il centro ossessivo della sua ricerca artistica. Dagli anni Settanta espone in mostre personali e collettive ed in rassegne di carattere nazionale ed internazionale.

L’Associazione culturale Asadin viene fondata nel 2007 a Cinisi (PA) da un gruppo di fotografi al fine di promuovere e diffondere la cultura fotografica e dell’immagine in generale. L’associazione a spiccata connotazione fotografica, persegue finalità culturali di più ampio respiro, la sua attività si caratterizza per l’impegno verso tematiche rivolte alla salvaguardia del territorio, all’affermazione dei diritti umani e dell’equità sociale. Numerosi i progetti e le mostre che l’associazione ha realizzato in questi anni.

Luogo: Caserme Rosse | Via di Corticella 147/2 – Bologna
Organizzatori: Witness Journal in collaborazione con Arci Bologna, Libera Bologna, IC 15 e Qr Gallery