Il 2017 di Witness Journal si chiude con il Leggi ora WJ94 che si apre con la storia durissima dei sicarios dell’Honduras raccontata attraverso le immagini “terribili” realizzate da Michele Crameri. Un lavoro potente, ricco di immagini capaci di portarci dentro un mondo, che ben rappresenta il degrado sociale e la crescente violenza del centro america.
Carlotta Magliocco con il suo Mama ci porta invece nelle montagne del Caucaso in Georgia a conoscere la comunità del villaggio di Shenako che vive lontana dai modelli occidentali ch ormai condizionano anche la capitale Tbilisi. Una vita scandita dalla natura e dal lavoro con gli anmali, che insieme all’agricoltura, sono le sole risorse di questi luoghi.
Un isolamento ancora maggore è invece quello dei coraggiosi abitanti di Sant’Elena, isola che probabilmente nessuno conoscerebbe se non fosse per la prigionia di Napoleone. Antonio Oleari, ci racconta questo angolo di mondo così remoto, in un momento particolare della sua storia, ossia a pochi mesi dal volo inaugurale che ha rotto il millenario isolamento di Sant’Elena fino a ieri raggiungibile solo con un lungo viaggio in mare.
E’ una storia di dolore e fatica quella che ci racconta Maurizio Faraboni con i suoi Braceros, moderni schiavi della canna da zucchero, intrappolati nella Repubblica Dominicana dove vivono in condizioni durissime con paghe da schiavitù. L’ennesima storia di povertà e degrado, ma anche di migrazioni. I braceros sono infatti quasi tutti haitiani, arrivati qui prima del crollo del mercato della canna da zucchero per cercare fortuna e ritrovatisi poi in un vero e proprio inferno.
La storia dei Rohingya e del loro esodo l’abbiamo conosciuta dai telegiornali soprattutto in occasione del viaggio apostolico di papa Francesco. Erberto Zani, con il suo lavoro ci racconta da vicino la fuga verso il Bangladesh e la disperazione di un popole discriminato e perseguitato per motivi religiosi.
La ruta del Che e Voices of the voiceless sono invece il frutto di due workshop fotografici realizzati in qualche modo da Witness Journal. Il primo realizzato per Arcs dal nostro presidente Giulio Di Meo è stata l’occasione per documentare le valli boliviane dove il Che trovò la morte esattamente cinquanta anni fa. Il secondo, realizzato da Nicola Sacco e Marina Mussapi di WJ in collaborazione con un’associazione ghanese, Dunk, ha coinvolto dieci ragazze cristiane e musulmane fra i 14 e i 17 anni, che hanno provato a raccontare la quotidianità dei lori quartieri attraverso la fotografia.
A chiudere #WJ94 l’articolo di Alessio Chiodi, realizzato dopo l’incontro con Davide Monteleone presso la Villa Reale di Monza dove era allestita l’esposizione dei Sony World Photography Awards 2017. Un’occasione per parlare di fotografia documentale con uno dei suoi esponenti più importanti a livello internazionale, ma anche per conoscere meglio il suo ultimo progetto fotografico.
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