L’idea di realizzare una serie di incontri sul tema dell’informazione nell’era di Internet non è certo una novità. Eppure, osservando il panorama odierno di quello che una volta veniva genericamente chiamato reportage, appare evidente come e quanto si sia ancora lontani dall’aver individuato forme e modelli di comunicazione capaci di veicolare l’informazione giornalistica d’inchiesta e di approfondimento attraverso la Rete con la dovuta cura e sfruttando al meglio le peculiarità dei mezzi a disposizione. Ecco perché siamo convinti che condividere esperienze di documentazione e discutere di temi critici come la credibilità dei mezzi di informazione e il valore di progetti indipendenti e partecipati dagli stessi autori, sia un utile e importante esercizio. All’iniziativa di Milano, che di fatto apre un nuovo fronte di attività per Witness Journal, si affiancherà nei prossimi mesi quella realizzata dai nostri soci di Bologna che hanno già in calendario due importanti appuntamenti nel capoluguo felsineo. WJ incontra nasce per arricchire un’offerta culturale che è rivolta ai soci, ai lettori di WJ ma anche a tutte le persone interessate in qualche modo al tema dell’informazione, “addetti ai lavori” e non. Ecco i contenuti dei primi due appuntamenti
Raccontare i confini. Tra testimonianza e rappresentazione – 25 settembre, Mare culturale urbano a Milano
Open Borders a prima vista è un lavoro fotografico collettivo sulle migrazioni e le frontiere in Europa come tanti altri visti da quando l’emergenza migranti ha assunto le proporzioni che conosciamo. In realtà il lavoro fatto da questo collettivo, completamente autofinanziato, ha una portata molto più ampia della sola informazione giornalistica. Open Borders utilizza un network di media indipendenti, coopera attivamente con progetti sociali di aiuto ai rifugiati e, soprattutto, divulga il lavoro nelle scuole ed in ogni contesto sociale con l’obiettivo dichiarato di sensibilizzare la società civile sull’emergenza migranti. Partendo dall’esperienza e dalle immagini di Cosimo Calabrese, Giorgos Christakis, Pierfrancesco Lafratta e Fabio Viola, ideatori di Open Borders, cercheremo di conoscere meglio il loro progetto ma anche le dimensioni di questa emergenza con l’ausilio degli interventi di Alessandra Lanza (docente all’Università Bocconi e consulente di comunicazione), di Natascia Curto e Riccardo Tromba (NAGA), e di Milano Senza Frontiere.
La tavola rotonda, che sarà moderata da Simone Keremidtschiev (giurista, fotografo e redattore di Milano Città Aperta) apre di fatto anche l’esposizione della mostra Open Borders che resterà visibile presso Mare culturale urbano fino al 2 ottobre 2016.
Italia a Piedi. Il viaggio come forma di narrazione – 5 ottobre, Spazio Tadini a Milano
Nel 2013 Marcello Fauci, fotografo calabrese meneghino di adozione, ha deciso di raccontare la crisi economica del Paese attraversandolo da Milano a Crotone a piedi e senza un budget per sostenere le spese di “vitto e alloggio”. Armato solo di uno zainetto con qualche cambio, una giacca a vento, un notebook e una fotocamera compatta, Marcello ha trasformato un viaggio nello strumento perfetto per raccontare il suo paese da una prospettiva differente da quella cui siamo abituati. Quello di Marcello è sì un racconto soggettivo, la prospettiva di una sola persona, ma proprio per questo assume un valore speciale: l’Italia che ci racconta è infatti un puzzle delle vite che ha incrociato nei suoi quasi 2 mesi di viaggio. Questo spaccato di umanità descritto da Marcello su un blog creato ad hoc per l’occasione e raccontato successivamente in molti degli stessi luoghi per cui era passato allestendo delle mostre e partecipando ad incontri, non è solo interessante per i contenuti ma anche per la forma e i mezzi che utilizza, tutti tassativamente a “costo zero”.