
Di redazione WJ / foto in copertina di Gianluigi Gurgigno
L’anno che verrà
Mai come quest’anno, specie i più superstiziosi, non vedranno l’ora che arrivi il 2021, anche se c’è davvero poco da festeggiare e, in ogni caso, non si potrà nemmeno farlo liberamente, in virtù dei decreti governativi studiati per evitare un nuovo acuirsi della crisi pandemica nel nostro Paese. Stabilito che i dodici mesi che stiamo per metterci alle spalle non saranno rimpianti da molti, resta da capire cosa ha in serbo per noi il futuro immediato. Sì perché, ammesso e non concesso che distanziamento sociale, mascherine e, soprattutto, i vaccini ci permetteranno di superare presto l’emergenza Covid-19, è chiaro già ora che gli scenari post pandemia saranno forse anche peggiori di quelli visti durante i picchi dell’emergenza sanitaria.
Questo piccolo virus, infatti, non ha solo fatto strage della generazione che ha contribuito al boom degli anni Sessanta, ma ha anche mandato in tilt il sistema fino al punto di spingere al di sotto della soglia di povertà un numero altissimo di famiglie, già provate da una crisi economica che durava da più dieci anni. Queste persone rischiano così di finire nel sempre più affollato limbo degli invisibili della nostra società, destinate a una via crucis che prevede, non solo la povertà ma anche un vero e proprio oblio. A pochi mesi dai festeggiamenti davanti a Montecitorio per la “fine della povertà”, ci ritroviamo a fronteggiare una situazione ben peggiore di quella che si intendeva sanare, senza le risorse e gli strumenti che sarebbero necessari.
Ecco perché, in linea con l’humour che ci lascia l’anno “più bisestile” che si ricordi a memoria d’uomo, l’augurio che facciamo a noi stessi, ai nostri autori, ai nostri soci e ai nostri lettori è quello di essere all’altezza di una situazione così complessa e difficile e di riuscire, nel nostro piccolo, a usare ancora meglio e di più la fotografia sociale per documentare e soprattutto per aiutare concretamente chi è sopravvissuto al virus ma è stato travolto dai suoi effetti collaterali.
Amedeo Novelli