La bellezza ci aiuterà
Quelle appena trascorse sono state giornate davvero terribili e purtroppo altre ne stanno arrivando. Molte persone in Italia hanno già perso parenti e amici e molti sono preoccupati per chi è ancora in cura o per familiari e conoscenti che sono coinvolti in prima linea nella battaglia contro il Covid-19. Chiunque oggi in Italia ha l’onere e la responsabilità di rispettare regole di isolamento sociale, indispensabili per arginare la diffusione della malattia e, nel suo piccolo, vive questa condizione con grande difficoltà, tra paure, ansie, angosce, solitudine, con la sensazione che tutto d’un tratto il tempo, che prima non bastava mai ora non passi più, rinchiusi come siamo tra le quattro pareti di casa. Si tratta di una situazione davvero difficile da gestire, soprattutto psicologicamente, specialmente per generazioni nate e cresciute nella convinzione, ahimè errata, che la peste del Manzoni o la pandemia d’influenza Spagnola, trovassero ancora spazio solo nei romanzi, nei libri di storia o nei film di fantascienza.
E’ stato un risveglio a dir poco brusco, con un mondo sottosopra, la socialità pressoché azzerata e la grande paura generata da un nemico invisibile che gira nelle nostre città. Ma non è ancora finita, siamo ancora in mezzo al guado, con la prospettiva che questo stato di cose si protragga ancora per settimane o, peggio, per mesi.
Eppure, in tutto questo dobbiamo sforzarci di pensare che ci sono davvero anche aspetti positivi. Per esempio sono bastati 10 giorni di stop forzato per vedere scomparire l’inquinamento sopra la Pianura Padana dalle immagini satellitari e l’acqua dei canali di Venezia tornare limpida e riempirsi di fauna ittica e non più di gondole o motoscafi. Limitando i Sapiens, forse l’unico vero virus del pianeta Terra, la natura ha iniziato subito a riprendersi ciò che le avevamo tolto, restituendo piano piano ai nostri occhi qualcosa che non riuscivamo più a vedere, la grande bellezza di ciò che ci circonda. Non si tratta solo di valori estetici ma di molto di più: è la differenza tra ciò che abbiamo creato, ossia un modello di società del tutto insostenibile e qualcosa cui invece dovremmo sempre ambire, qualcosa che abbiamo già e dovremmo solo preservare.
Ecco perché, per riflettere e dare un senso a questo tempo ritrovato, abbiamo deciso di chiedere ai nostri lettori, agli autori e a chiunque legga questo piccolo messaggio nella bottiglia, di aiutarci a raccontare la bellezza dell’Italia, cercando nei vostri archivi una selezione di fotografie che la raccontino, con l’obbiettivo di creare un grande ritratto, una mappa visuale del nostro meraviglioso paese. Sarà nostra cura mettere insieme questo piccolo tesoro e renderlo accessibile al maggior numero di persone. Per ricordarci chi siamo, da dove veniamo e, soprattutto, per prepararci a un futuro migliore, o quanto meno attendere in modo migliore il futuro.
Amedeo Novelli
Leggi ora Witness Journal 110
Come partecipare:
Chi desidera contribuire al nostro progetto, non deve fare altro che inviare la propria selezione di massimo 10 fotografie (2000 pixel di lato lungo a 72 dpi) con un wetransfer all’indirizzo della nostra redazione: redazione@witnessjournal.com
E’ importante che le immagini includano i dati EXIF così che sia possibile verificare che siano state realizzate prima della fine di Febbraio 2020 e ciò nel rispetto delle norme imposte dai decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri sull’emergenza del Coronavirus, che vietano di uscire di casa se non per pochi e ben circostanziati motivi e che non includono “fare fotografie“
Oltre all’iniziativa descritta dal nostro direttore nell’editoriale di questo, cui vi invitiamo a partecipare numerosi, ci sono altre due novità che accompagnano l’uscita di Witness Journal. Vediamole insieme.
Un libro, un film, una canzone spesso aiutano a far viaggiare con la fantasia, evadere dagli spazi materiali per arrivare in ambienti lontani. Noi di Witness Journal siamo sicuri che lo stesso valga anche per la fotografia , ancora di più quando questa ci parla di comunità lontane dalle nostre, oppure vicine ma con tradizioni tanto diverse. Per questa ragione, vogliamo contribuire rendendo completamente accessibile l’archivio in dei numeri in pdf* dalle nostra rivista, generalmente riservati ai nostri soci. Da oggi e fino a quando l’emergenza non sarà passata WJ sarà aperto a tutti con tante storie da scoprire e da guardare. In queste settimane non vi chiediamo di sostenere la rivista e di diventare nostri soci, ma vi invitiamo a sostenere una delle tante campagne attivate per aiutare i nostri ospedali, il nostro sistema sanitario, il nostro personale medico**.
Quando tutto questo sarà passato ci ritroveremo ai nostri eventi, ai workshop per continuare a parlare di fotografia. Così come vi avremmo aspettato a ‘Closer – dentro il reportage’, il nostro festival che si sarebbe dovuto svolgere proprio questo fine settimana a Bologna, ma che a causa della diffusione del Covid-19 è stato rimandato. Sicuri che l’emergenza sarà già arginata, vi diamo appuntamento dal 18 al 20 settembre negli spazi di QR Photogallery, in via Sant’Isaia 90, e di Senape Vivaio Urbano a Bologna. Per dare risalto al lavoro dei fotografi vincitori del concorso di Closer, il numero #110 di WJ che esce oggi, ne pubblica i reportage. Le loro fotografie saranno esposte nella mostra a Bologna durante i giorni del festival e fino al 6 ottobre, per poi spostarsi al Festival di fotografia di Ancona e poi al Festival ‘Stop’ di Parma.
La redazione di Witness Journal
* Link archivio pdf WJ (per accedere – user: wjsocio – password: witness2019)
* Link campagne:
Donazioni ospedali marchigiani
Samot (Sicilia)
Antea (Roma)