What Comes Next, il primo progetto ideato e proposto dal gruppo territoriale di WJ Udine, ha visto la luce il 2 luglio 2021, nel cuore del quartiere multietnico nel quale le fotografie sono state scattate.
Un primo seme è stato piantato dall’associazione Witness Journal nel territorio friulano, in collaborazione con il festival vicino/lontano e il magazine online Constraint Mag.
What Comes Next intende essere il primo di una lunga serie di progetti finalizzati alla promozione della fotografia sociale in Friuli, con il fine di creare una cultura dell’immagine di stampo attivista e di qualità.
Il progetto è ideato e sostenuto da giovani artisti, e imposta il suo focus sulle conseguenze del Covid all’interno di uno dei quartieri multietnici e più particolari di tutta Udine; l’installazione prevede una prima sezione di stampo socio-antropologico, nel quale le fotografie vengono accompagnate da una serie di interviste che permettono allo spettatore di conoscere meglio le storie dietro i volti ritratti. Il percorso procede in una stanza più piccola, intima, nascosta, che racconta la storia di una giovane abitante del rione udinese, rappresentante di una generazione dal futuro incerto e precario. La mostra si conclude nella sezione iniziale: a salutare lo spettatore c’è una giovane proprietaria di un negozio africano, che con il figlio in braccio lancia uno sguardo resiliente all’obiettivo della macchina fotografica…
Gli artisti in mostra:
• Bartolomeo Rossi, 28 anni
Nato nel 1993, si diploma presso la Fondazione Modena Arti Visive nel 2019. Studia il paesaggio e la relazione che l’uomo instaura con quest’ultimo, dall’Islanda alla più vicina Carnia.
La sua ricerca è fortemente condizionata dal territorio nel quale è nato e vissuto, e si impegna a decifrare il modo in cui l’uomo si integra con lo spazio che esso stesso abita.
Per What Comes Next ha deciso di concentrarsi su come le restrizioni sugli orari date dal coprifuoco hanno modificato l’atmosfera del borgo, che da luogo rumoroso e movimentato diventa quartiere timido e solitario.
Fotografa poi i proprietari dei negozi che animano il borgo in pellicole colorate in medio formato.
• Federico del Gobbo, 19 anni
Classe 2002, comincia nel 2020 gli studi alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti. Aderisce al progetto What Comes Next per confrontarsi in maniera diversa con la fotografia, prima affrontata con puro spirito estetico, e per crescere da un punto di vista personale e professionale. Volendo analizzare l’aspetto più sociale e antropologico delle immagini, decide di documentare la realtà dei tassisti del borgo, con i quali instaura un’intimità che tenta di riproporre tramite le sue fotografie.
• Alice Degrassi, 21 anni
Classe 2000, Alice è una giovane studentessa di arti cinematografiche presso la Brunel University di Londra. La sua passione per la settima arte si rispecchia nelle sue fotografie, che ricordano costantemente i migliori frame di un film d’epoca.
Decide di aderire al progetto What Comes Next per analizzare la situazione di una giovane attrice che abita nel Borgo Stazione della città di Udine, una voce del coro spesso ignorata in un ambiente sociale così complesso e sfaccettato. Le foto sono risultate anche un pretesto per declinare la tematica del mondo del teatro e di come questa realtà si sia dovuta adeguare alle conseguenze del Covid-19.
• Tiziana Moccia, 20 anni
Nasce a Udine nel 2001, cresce tra il laboratorio della madre artigiana e i rullini del padre appassionato di fotografia. Appena maggiorenne fotografa le celebrità sul red carpet del Lido di Venezia, e si diploma l’anno successivo al Liceo Artistico Giovanni Sello nella città natale.
È decisa a fare della fotografia la sua principale occupazione; tramite i suoi ritratti tenta costantemente di sradicare pregiudizi e stereotipi ancora presenti nella società attuale, ed è proprio tramite la fotografia ritrattistica che decide di documentare le realtà commerciali del Borgo Stazione di Udine.
• Klaus Martini, 25 anni
25 anni, attore, residente a Udine.
Dopo aver conseguito il diploma da attore professionista, inizia a lavorare sia in ambito teatrale che audiovisivo. Appassionato di fotografia e amante della street photography, tra i suoi riferimenti c’è Robert Doisneau. Decide di aderire al progetto “What Comes Next” con la volontà di ricercare un filo rosso tra teatro e fotografia. Il tentativo è quello di esplorare le sfumature di solitudine e isolamento che avvolgono i passanti del suggestivo Borgo Stazione durante la pandemia da Covid-19.
Il Curatore:
Manuel Beinat, classe 2000, diplomato come curatore presso la Fondazione Modena Arti Visive nel 2021.
I suoi studi si concentrano sul collegamento tra la ricerca socio-antropologica e la fotografia per poter analizzare l’uomo in tutte le sue forme, sfaccettature, declinazioni e contraddizioni, con un occhio di riguardo per il fotogiornalismo ed il reportage sociale.
In seguito al lockdown del 2020 propone “What Comes Next” come progetto curatoriale finalizzato a cambiare il volto del Borgo Stazione di Udine.