What Comes Next |8 p.m.

Ultimo capitolo del progetto curato dal gruppo territoriale di Wj Udine. Una rubrica per analizzare la situazione del borgo stazione nella città durante la pandemia

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di Manuel Beinat | Fotografie di Bartolomeo Rossi

Il capitolo conclusivo della racconto sul Borgo Stazione della città di Udine si propone di analizzare le conseguenze delle restrizioni imposte dal governo di seguito alla seconda ondata di contagi da Covid-19 dell’autunno del 2020, con un occhio di riguardo nei confronti del coprifuoco delle ore 22. 

“Ore 20” è il nome del progetto fotografato da Bartolomeo Rossi, le cui immagini tentano di dipingere il quartiere protagonista di What Comes Next a ridosso dell’orario di chiusura di negozi e altre attività, momento nel quale gli abitanti e i lavoratori del Borgo si preparano a rientrare nelle proprie case e appartamenti.

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Foto di Bartolomeo Rossi

Il timone della ricerca visiva del giovane fotografo friulano è la relazione che si viene a creare tra l’uomo e gli spazi che quest’ultimo costruisce e abita; sono infatti gli edifici del quartiere i protagonisti indiscussi delle “Ore 20” di Bartolomeo, accompagnati timidamente dagli scatti dei loro inquilini. 

Il formato verticale capeggia nella produzione fotografica, richiamando la struttura delle abitazioni del Borgo apparentemente dormiente. È strano pensare al fatto che di norma, la zona della città presa in considerazione è spesso affollata, chiassosa, gremita di persone e di quei rumori tipici della città, tra i clacson e gli annunci degli orari dei treni…

Nelle fotografie di “Ore 20”, invece, il Borgo si spoglia di tutto ciò che di rumoroso può esserci in un centro densamente abitato. Cala il buio, e quasi inevitabilmente, il silenzio. 

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Foto di Bartolomeo Rossi

La presenza umana, seppur in maniera discreta e schiva a tratti, si riesce comunque ad intravedere; con un occhio attento e paziente, Bartolomeo fa capire allo spettatore che il quartiere, seppur ormai deserto, è ancora vivo. Le luci accese delle stanze, oggetti vari, persone che timidamente guardano fuori dalla finestra, tutti questi elementi suggeriscono la presenza degli abitanti del borgo che si apprestano a passare la serata all’interno della propria abitazione, come ormai sono abituati a fare dall’introduzione del coprifuoco da parte del governo per tentare di limitare i contagi da Covid-19. 

Anche il virus, a modo suo, riesce a mostrarsi negli scatti: il fatto stesso che il quartiere rimanga così silente fa intuire la presenza di una causa di forza maggiore, di qualcosa che impone alle anime del Borgo di rientrare nelle proprie case ad una certa ora, e di rimanerci fino alla mattina successiva. 

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Foto di Bartolomeo Rossi

Dalle immagini fuoriesce quindi un ritratto sublime di una zona misteriosa, che tende a nascondersi e a non mostrarsi, che si diverte a suggerire ma che non si azzarda mai a ostentare. Se dovessimo ignorare il movente che spinge gli abitanti a rincasare, l’atmosfera sognante che Bartolomeo costruisce all’interno della sua narrazione visiva sarebbe ancora più magica, e decisamente meno drammatica. 

Nel pieno della terza ondata di contagi, con le difficoltà organizzative e burocratiche dei vaccini, la revoca del coprifuoco sembra un traguardo che l’Italia non può ancora permettersi di raggiungere. 

Nell’attesa che la situazione migliori, tra varie zone rosse e arancioni, gli abitanti del Borgo dovranno continuare ad adattarsi alle “Ore 20” di Bartolomeo, sperando che con l’arrivo dell’estate il sole riesca tramontare più tardi del solito.

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Foto di Bartolomeo Rossi