di Cristiano Capuano
A Bologna, Palazzo D’Accursio apre le porte a “Volti contro la violenza”, personale fotografica dell’artista Andrea Benetti, curata da Silvia Grandi e allestita presso gli spazi di Sala Manica Lunga. La mostra è visitabile da questo martedì e rimarrà allestita fino al 13 dicembre, con l’inaugurazione prevista per sabato 18 novembre alle ore 18.
A ridosso della Giornata internazionale contro la violenza di genere, che cade il 25 novembre, l’artista Andrea Benetti presenta 18 dettagli in blow-up degli occhi di altrettante donne dai 73 ai 18 anni, realizzati in digitale e stampati su lastre di alluminio 1×50.
Quello fotografico è un medium quasi del tutto inedito per l’artista, il quale si è sempre espresso tramite una pittura sintetica e allegorica. La mediazione simbolica dell’universo pittorico di Benetti viene, ora, a cadere, per lasciare spazio ad una documentazione diretta e realistica di un diversificato range di espressioni e sguardi, rivolti allo spettatore onde stimolare una riflessione sull’identità femminile.
“Quello per la fotografia è un amore sopito su cui ho puntato per questa mostra perché con la pittura sarebbe stato molto difficile esprimere lo sdegno contro la violenza sulle donne e denunciare questa piaga sociale – spiega Benetti – Ho scelto il simbolo degli occhi cercando di caratterizzare la mia scelta in vari modi: innanzitutto questa simbologia vuole comunicare la necessità di non chiudere mai gli occhi davanti alla violenza, fisica e psicologica”.
Alle parole di Benetti fanno eco quelle di Susanna Zaccaria, Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Bologna, la quale ha sottolineato la consapevole scelta dell’artista di sfuggire alla consueta retorica sensazionalista dei volti tumefatti e sofferenti di coloro che hanno subito violenze, per abbracciare una caratterizzazione degli sguardi più spiccatamente introspettiva.
Tutto ciò si realizza, anche, grazie all’uso misurato della luce: per personalizzare e caratterizzare ulteriormente i volti, l’artista ha, infatti, scelto una luce naturale diversa per ognuno dei suoi soggetti, ritratti in diverse condizioni metereologiche e in diversi contesti. Le circostanze e gli ambienti in cui gli scatti sono stati realizzati divengono, dunque, distinguibili ed osservabili tramite l’ingrandimento, che svela ulteriori dettagli contribuendo all’accentuazione della personalizzazione di ogni soggetto.
“Nelle mie riflessioni sono arrivato alla conclusione che la violenza che un uomo perpetra nei confronti di una donna sia il riflesso della propria debolezza – continua Benetti – e che quella forza fisica e psicologica che egli esercita sia solo lo specchio di pochezze ed insicurezze. Nella simbologia dello specchio, la violenza si traduce nel tentativo di annientare la propria inadeguatezza”.
L’allestimento, studiato dall’artista e dalla curatrice Silvia Grandi, manifesta il suo potenziale impattante nel coniugarsi della profondità dello spazio con quella degli sguardi.
“Silvia è riuscita sempre ad azzeccare tutto con la grande cultura che la contraddistingue ed il suo essere intelligente e mai scontata – conclude l’artista – La lunghezza della sala è stata perfetta ed il numero delle opere ha definito perfettamente la spaziatura di Sala Manica Lunga”.
La mostra inaugura ufficialmente sabato 18 novembre alle 18, e sarà visitabile fino a mercoledì 13 dicembre.