Vivere le periferie a Milano. La mostra Wj a Chiaravalle

Wj espone 50 ritratti degli abitanti del quartiere a sud di Milano in una mostra diffusa in tutto il borgo

Di Alessio Chiodi / Foto Alessio Chiodi, Marco Cristiani,
Andrea Mancuso e Paola Tarroni

Milano non è solo il Duomo, il castello Sforzesco o parco Sempione. Non è solo i panzerotti da Luini, gli aperitivi sui navigli o il museo di Brera. C’è tutta un’altra città che pulsa e vive all’infuori della cerchia che viene battuta da turisti e pendolari che vanno al lavoro tutti i giorni. C’è una periferia viva ma dimenticata, che chiede attenzione, che chiede di essere valorizzata. L’antropologo Marc Augè ha sempre visto lontano definendo i sobborghi che ruotano a un centro urbano “geografico” come veri laboratori sociali pieni di vita.

I volti di Chiaravalle

Il quartiere è conosciuto soprattutto per la sua abbazia cistercense (Santa Maria di Roveniano) che dal XII secolo attira studiosi, religiosi e pellegrini da tutta Europa. Ma all’ombra del suo campanile vivono tante famiglie che nel corso degli anni hanno deciso di riunirsi in associazioni locali per far sentire le proprie voci. Non c’è solo l’abbazia. No infatti. E questo è il motivo della mostra che Witness Journal ha curato insieme ai cittadini di Chiaravalle. Quest’ultimi ci hanno messo la faccia e si sono lasciati ritrarre, prima che le stampe venissero distribuite in tutto il quartiere in una sorta di mostra diffusa tra il 14 e il 15 giugno 2019. L’evento è stato possibile grazie alla collaborazione dell’Abbazia di Chiaravalle, Ribaltamente, Terra Rinata, Koné, Borgo Nuovo, Casa Chiaravalle, Rete Passepartout, Actionaid, Arci, No Walls, Chiamo Chiaravalle mondo, Municipio 5 e Borgo di Chiaravalle.

Mostra diffusa

L’esposizione è ovunque. L’inaugurazione c’è stata il 14 giugno accompagnata da un aperitivo e seguita dalla proiezione in cortile del documentario “Miracolo a Milano sud” e “Pane e Tulipani” di Silvio Soldini. Spazi aperti anche all’abbazia che ospita una parte della mostra e a Casa Chiaravalle, dapprima bene confiscato alla mafia e ora centro d’accoglienza che ha concesso 50 metri di muro per 50 ritratti. Infine Terra Rinata, un grande giardino comune dentro al quale sono stati affissi altre stampe.

Bando delle periferie 2018

Il motore dell’iniziativa è stato il Bando delle periferie 2018 lanciato dal Comune di Milano. Sono stati presentati 170 progetti nei più svariati ambiti: dallo sport, alla cultura, alla sostenibilità ambientale. L’obiettivo era quello di migliorare la qualità della vita nei quartieri di riferimento. Alla fine l’hanno spuntata in 26 che, nei dieci mesi di tempo previsti, si sono spartiti il milione di euro di budget previsto. Tra questi, ovviamente, quello che ha visto coinvolta anche la gente di Chiaravalle.