Uomoluogo

Una mostra a Brescia di Francesca Bravi, un viaggio nella storia dei manicomi e delle persone che li abitavano

Un progetto fotografico in mostra fino al 06 maggio presso lo SpazioAref in Piazza Loggia a Brescia. Una lunga ricerca della giovane fotografa Francesca Bravi sui famosi manicomi,  luoghi di “cura” che furono chiusi con la legge Basaglia nel 1978.

“Il progetto UOMOLUOGO nasce a seguito della mia prima visita all’ex manicomio di Mombello (Mb), dove sono tornata più volte per fotografare gli spazi dell’ospedale psichiatrico, indagando principalmente gli angusti ambienti dove erano ricoverati i degenti.  Ho proseguito la mia ricerca recuperando libri, siti internet e archivi storici con alcune immagini di malati mentali. Con l’ausilio della tecnologia, ho unito i ritratti dei degenti agli ambienti nei quali erano relegati col fine di restituirgli la dignità che in vita gli è stata tolta. Durante il mio viaggio nella storia dei manicomi e delle persone che li abitavano, mi sono trovata di fronte ad una realtà a me sconosciuta e ad una cattiveria che non sapevo potesse abitare il cuore umano. Non sapevo che nei manicomi la prassi con i malati di mente fosse tortura o percosse o essere legati. Non si doveva essere arrabbiati, problematici, agitati. Non sapevo che potevano restare legati per giorni.”

La paura del diverso ha dato vita a questi luoghi “chiusi” dove i malati imbottiti di psicofarmaci, torturati, sovente legati ai letti e senza che nessuno li curasse per davvero. I muri e le inferriate di queste strutture rappresentavano un ostacolo insormontabile al recupero e al reinserimento sociale, spesso nemmeno contemplati, e più che a impedire al malato di allontanarsi sembravano svolgere la funzione opposta, ovvero quella di “proteggere” il mondo dei sani dalla malattia che dentro quelle barriere era racchiusa.

Foto di Francesca Bravi

Con la legge Basaglia nel 1978 questi luoghi di “cura” furono chiusi e aperti centri di igiene mentale dove i malati sono in continuo rapporto con il mondo esterno, in quanto gli è permesso di dedicarsi al lavoro e al mantenimento dei rapporti umani. Queste strutture, purtroppo, funzionano a “macchia di leopardo” invece di essere presenti in ogni regione italiana.

“Ho visitato più volte il manicomio di Mombello a Limbiate o le Granzette a Rovigo e tralasciando lo stato di abbandono della struttura si riesce ad intravedere, ancora, la bellezza degli edifici: importanti e colorate vetrate, travi in legno, atrii enormi, numerose camere da letto, e archivi pieni di documenti. Nel vedere tutto questo “ben di Dio” lasciato a marcire provo ogni volta un senso di nausea per lo spreco e per la non curanza per i patrimoni che ci ha donato il passato. Documenti su documenti, lastre su lastre e fotografie su fotografie, pur essendo le ultime tracce delle persone che hanno abitato questi luoghi, sono dimenticate in scatoloni o in sacchetti pronti per essere letti o rubati della gente di passaggio. La privacy per queste persone non esisteva e tuttora non esiste, sono continuamente vittime di una società che non si preoccupa di proteggere le persone che la formano”.

Uomoluogo
Mostra fotografica di Francesca Bravi
07 aprile/06 maggio 2018
Galleria Spazio Arpef
Piazza Loggia 11f, Brescia

Foto di Francesca Bravi