di Gianmarco Di Nunzio
“La cosa più bella è stata vedere tutti i medici tifare per me, alla Fondazione Don Gnocchi di Torino sono rinato. La fotografia mi ha ridato una vita, quando guardo delle fotografie mi passa tutto”.
Stefan Climent è un ragazzo di origini rumene nato a Bucarest nel 1988. Una vita fatta di repentini cambiamenti ed avvenimenti drammatici. Stefan arriva in Italia nel 2003, all’età di 13 anni, seguendo il papà che dopo una separazione si era legato ad una donna italiana. Appena arrivato coltiva la passione per i monopattini e un giorno andandoci si procurò la sua prima frattura alle ossa delle mani. Le esperienze scolastiche gli hanno procurato amicizie che sono diventate parti integranti della sua vita negli anni delle medie e delle superiori, svolti in un istituto alberghiero. Dopo la sua carriera scolastica affronta il mondo del lavoro, svolgendo varie professioni, non trovando lavoro come cuoco inizia a lavorare in un’azienda metalmeccanica.
Un giorno maledetto, mentre stava andando a lavorare, avviene qualcosa di drammatico, una macchina piomba sulla sua, l’impatto è violentissimo e gli procura la paralisi degli arti inferiori e un trauma cranico che sfociò nella condizione di coma. Trasportato da un’eliambulanza al centro ospedaliero Maria Adelaide di Torino, inizia per Stefan un lungo cammino di rinascita e cambiamento. Le giornate erano scandite dalle visite dei suoi genitori e dei suoi amici. Risvegliatosi dal lungo coma, lasciò l’ospedale e iniziò la riabilitazione al centro Don Gnocchi – sempre a Torino –, dove nacque l’amicizia con altri pazienti. Un legame così forte che lì portò a trascorrere una vacanza a Barcellona insieme ai medici, una delle parentesi più belle di questo periodo.
Nella sua degenza ospedaliera incontrò una psicologa che gli cambiò la vita e il modo di vedere le cose. Lo iscrisse ad un corso di fotografia all’Università di Torino e da subito scatto l’amore di Stefan per questo strumento. Con la fotografia iniziò un legame profondo, che ancora oggi va avanti. Per Stefan fotografare vuol dire esprimersi, mettersi in gioco, provare a guardare la realtà con occhi diversi, scorgendo elementi e momenti che non tutti riconoscono.
Nel 2017 è tornato a vivere nella sua città Falticeni in Romania, da lì continua a coltivare la passione per la fotografia. Fotografa eventi sportivi, i paesaggi della sua regione, la sua città. Stefan vuole usare la fotografia anche per far capire alle persone con disabilità “che non devono sentirsi diverse, siamo tutti uguali e con le mie foto voglio cercare e far vedere le cose belle, che sono racchiuse soprattutto nelle piccole cose”.