Emiliano Mancuso in mostra a Roma

Dal 14 giugno al 6 ottobre 2019 sarà esposta al Museo di Roma in Trastevere “Una diversa bellezza. Italia 2003 - 2018” una serie di lavori del fotografo scomparso

Di Alessio Chiodi / Foto in copertina di Emiliano Mancuso

Dal 14 giugno al 6 ottobre 2019 (con inaugurazione il 13) sarà esposta al Museo di Roma in Trastevere “Una diversa bellezza. Italia 2003 – 2018” una serie di lavori di Emiliano Mancuso (fotografo scomparso prematuramente nel 2018) che raccontano le bellezze d’Italia nell’arco di 15 anni di attività lungo lo stivale.

I lavori esposti

Sono 150 le foto esposte e nella lunga carrellata di immagini proposte si rivivono le storie e gli eventi che hanno caratterizzato la cronaca (e perché no, la storia recente) del nostro Paese dal 2003 al 2018. Sono quattro i filoni su cui Mancuso ha lavorato

Terre di Sud (2003-2008): un progetto fotografico sul Mezzogiorno che, nell’epoca della globalizzazione, si trova ancora a fare i conti con i vecchi termini della “questione meridionale”. Dal lavoro è stato realizzato un libro, Terre di Sud, pubblicato nel 2008 dalla casa editrice Postcart.

Stato d’Italia (2008-2011): un viaggio lungo tre anni attraverso l’Italia, alla ricerca di storie, cronache e volti della crisi economica e sociale: gli sbarchi di Lampedusa, Rosarno e la rivolta dei braccianti africani, i ragazzi di Taranto assediati dai fumi delle acciaierie Ilva. Anche questo lavoro è diventato un libro, “Stato d’Italia”, pubblicato nel 2011 da Postcart.

Il Diario di Felix (2016): è un lavoro realizzato a Casa Felix, la casa famiglia di Roma dove vengono ospitati sia minori del circuito penale che scontano misure alternative al carcere, sia minori civili. “Il Diario di Felix” racconta l’ultimo anno di permanenza all’interno della struttura di un gruppo di otto ragazzi.

Le Cicale (2018, co-regia di Federico Romano): è un viaggio intimo nella vita di quattro persone, già andate in pensione o in procinto di andarci, e il loro barcamenarsi per riuscire ad avere delle condizioni di vita dignitose nonostante i tanti sacrifici.

Lo stile di Mancuso

Mai uguale a se stesso. Emiliano Mancuso ha fatto uso di tante diverse tecniche nel corso della sua attività. Dal bianco e nero al colore, dall’analogico al digitale e viceversa. Questa sorta di sperimentalismo costante ha portato il fotografo a mettersi quasi in discussione e tentare il salto dall’immagine fissa a quella in movimento. La consacrazione di questa volontà è stato proprio il film “Le cicale” grazie alla collaborazione del suo collega e amico Federico Romano.

La mostra

Ad accompagnare le varie sezioni della mostra ci sono i testi di Lucia Annunziata, Domenico Starnone e di Mimmo Lombezzi, oltre che della curatrice Renata Ferri, con le traduzioni in inglese di Francesca Povoledo.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali ed è prodotta e organizzata da Officine fotografiche con Zona, Pcm Studio, Postcart edizioni in accordo con la famiglia di Emiliano Mancuso, ed è realizzata con il supporto di Digital Imaging partner di Canon.