Un successo targato WJ

Oltre 180 donatori, più di 250 copie prenotate e seimila euro raccolti in meno di un mese, un successo andato oltre le aspettative per “Anticorpi Bolognesi”. Ma il progetto non si ferma, Witness Journal ha infatti deciso di fare un ulteriore passo in avanti, estendendo il crowdfunding alla cifra di 9.000 euro, fondi che saranno utilizzati per realizzare l’ultimo capitolo del libro che vedrà protagonisti bambine e bambini di Bologna.

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Foto di Giulio Di Meo

Grazie alle numerose donazioni che hanno sostenuto il crowdfunding lanciato da Witness Journal, siamo riusciti, in meno di un mese, a raccogliere la cifra di seimila euro per la realizzazione del progetto Anticorpi Bolognesi, il reportage con le fotografie di Giulio Di Meo, i testi di Sara Forni e le illustrazioni di Luca Ercolini/Elle.

Il ricavato della campagna sarà usato per ricompensare chi ha lavorato al progetto, per sostenere due iniziative di solidarietà (Staffette Alimentari Partigiane e Don’t Panic), e per finanziare la stampa del libro “Anticorpi Bolognesi”: 150 pagine, 12 storie e oltre 100 fotografie, illustrazioni, e grafiche su come Bologna ha reagito all’emergenza Coronavirus.

Accogliamo con grande entusiasmo un risultato straordinario, che si è spinto ben oltre le nostre aspettative iniziali. L’esito di questa campagna conferma come le ragioni che ne sostenevano l’idea di fondo trovino un riscontro ampiamente condiviso nella nostra comunità. 

Il contributo di oltre 180 tra donatrici e donatori testimonia l’importanza di un’informazione attenta ai fenomeni di solidarietà e mutualismo del nostro tessuto sociale. Questa è per tutte e tutti noi la dimostrazione dell’efficacia comunicativa di un linguaggio, quello della fotografia di reportage, che come Witness Journal mettiamo in pratica in maniera del tutto indipendente, liberi da compromessi e attraverso una partecipazione collettiva. Percorrere la via di un sostegno economico dal basso è, dunque, fondamentale per fare rete, per raccontare le iniziative del terzo settore che fioriscono sul territorio, e per remunerare in maniera dignitosa coloro che di questi racconti compongono le trame, liberi professionisti del campo dell’informazione o delle culture visuali il cui contributo è spesso ingenerosamente ritenuto sussidiario.

Illustrazione di Luca Ercolini/Elle

Una nuova fase del progetto “La Bologna che vorrei

Alla luce di questo successo, scegliamo di muovere un ulteriore passo in avanti, e di lanciare una seconda parte della campagna, estendendo il crowdfunding alla cifra di novemila euro, per progettare e realizzare un ultimo capitolo del libro che vedrà protagonisti bambine e bambini di Bologna. 

L’emergenza vissuta in questi mesi si è fortemente ripercossa anche sulla quotidianità di bambini e ragazzi, ed è a loro che abbiamo deciso di dedicare la realizzazione di un laboratorio di comunicazione visuale, con lezioni di fotografia digitale, illustrazione e camera oscura. Ricorreremo, dunque, ai linguaggi utilizzati nel progetto ‘Anticorpi Bolognesi’, per avvicinare i ragazzi al mondo della fotografia e della comunicazione, e per aiutarli a veicolare le loro prospettive sulle difficoltà di questi ultimi mesi attraverso gli strumenti della cultura visuale. I lavori prodotti durante il laboratorio costituiranno l’ultimo capitolo del libro Anticorpi Bolognesi. Un racconto collettivo ripensando gli spazi urbani attraverso l’educazione e la condivisione di un senso di comunità che generi nuovi anticorpi contro isolamento e discriminazioni. 

Il laboratorio prevederà 4 incontri della durata di 3 ore, che si svolgeranno dall’11 al 18 luglio, presso gli spazi di Làbas a Bologna. Le attività saranno rivolte a 12 tra bambini/e e ragazzi/e, tra gli 8 e i 12 anni, che suddivisi in due gruppi potranno avvicinarsi al mondo della fotografia e dell’illustrazione. L’iscrizione sarà aperta a tutti e gratuita, a questo link è possibile trovare info più approfondite.