La festa del 6 ottobre
Di Alessio Chiodi / Foto di Diego Cantore,
Alessio Chiodi
Paola Tarroni
Lunghe tavolate con la tovaglia bianca, stand di associazioni, un piccolo palco per la musica e tante persone. I responsabili della casa Jannacci fanno la staffetta tra i posti a tavola per consegnare i pasti agli ospiti che sono venuti da tutta Milano per assistere alla festa dell’Istituto organizzata insieme al Comune. Circa 500 i presenti. Tra questi anche artisti del calibro di Gino e Michele, Flavio Oreglio, Paolo Belli o grandi personalità dell’associazionismo internazionale come Gino Strada. Presenti anche il sindaco meneghino Beppe Sala, il consigliere comunale Milly Moratti e l’assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino.
Musica, libri
Durante il pranzo i volti noti della musica italiana si passano il microfono per intonare brani che tutti conoscono a Milano. La gente dai tavoli risponde con dei cori. Nel primo pomeriggio inizia a cadere una pioggerellina fina e insistente e dai tavoli iniziano a spuntare come funghi ombrelli colorati per ripararsi dall’acqua e proteggere i piatti. Qualcuno si arrangia come può coprendosi il capo con cappelli o tovaglioli. Cuore poi dell’organizzazione è la presentazione del libro “Una storia sbagliata” di Beppe Stoppa. Tra le pagine di Stoppa si annidano racconti, aneddoti, episodi legati a uomini e donne che Casa Jannacci l’hanno vissuta perché in stato di necessità. Stoppa ha semplicemente voluto mettere insieme l’esperienza di chi è già stato in quell’istituto e parlare a chi oggi è lì di passaggio. A chiudere il tutto il coro della Casa Jannacci Cor Unum.
…e mostre
Dietro al giardino dove si svolge il grosso dell’evento, in una stanza seminterrata è aperta invece una mostra collettiva con tre progetti. La prima è una rassegna fotografica “Homelessness” con scatti degli studenti di un workshop curato dai fotografi Sandro Ariu e Federica De Angeli e organizzato dalla Federazione italiana organismi per persone senza dimora. Nella stessa stanza espongono anche gli studenti della scuola primaria Marcello Candia con il progetto educativo “Noi e gli altri”. Infine spazio al progetto “I colori ritrovati” degli ospiti di Casa Jannacci in collaborazione con l’Accademia di Belle arti di Brera. L’istallazione è composta da zaini, appesi a dei pannelli con la descrizione del lavoro svolto.
Il set fotografico
“Ma quanto si paga?” qualcuno domanda avvicinandosi al set fotografico che Witness Journal ha allestito per scattare ritratti agli ospiti della festa. “Tutto gratuito”, la risposta più ovvia. Dai primi e timidi gruppi che si avvicinano titubanti, si è arrivati a fotografare più di cento persone. Nessuno si è tirato indietro, né i membri dello staff di Casa Jannacci, né gli ospiti (da Gino Strada, a Beppe Sala a Paolo Belli). “Tutto gratuito signora, si sieda e sorrida”…