SWPA 2024

A nemmeno due mesi dalla cerimonia di premiazione dei vincitori avvenuta a Londra, arriva a Milano la mostra organizzata da Sony Italia presso il Museo Diocesano e che resterà aperta fino al 29 settembre

America's First Wilderness by Kathleen Orlinsky

A cura della redazione

Non si è ancora spento l’eco della notizia relativa ai vincitori dell’edizione 2024 del Sony World Photography Award che presso il Museo Diocesano di Milano ha già aperto i battenti la mostra con la selezione dei lavori e delle fotografie premiati quest’anno.

Realizzata con la curatela di Barbara Silbe, l’esposizione permette agli appassionati di fotografia e non solo, di apprezzare tutte le opere premiate. Un caleidoscopio di creatività che consente non solo di scoprire nuovi autori ma anche e soprattutto di dare uno sguardo sul mondo attraverso fotografie potenti e che raccontano più di mille parole.

Fotografare il presente per capire il futuro

Fin dalla sua prima edizione, il Sony World Photography Award, si è caratterizzato non solo per la qualità dei lavori premiati ma anche per l’enorme partecipazione di fotografi professionisti e appassionati (che concorrono separatamente). L’edizione 2024 non ha fatto eccezione e tanto per avere un’idea della mole di cui stiamo parlando, la giuria ha dovuto prendere in esame un totale oltre 395.000 candidature provenienti da 220 Paesi. Numeri da record che spiegano meglio di qualsiasi altro dato le dimensioni e il successo raggiunto d SWPA a livello davvero globale.

Photographer of the year

Juliette Pavy, giovane fotografa francese, si è aggiudicata la perla più ambita ossia il titolo di Photographer of the year, ossia il vincitore dei vincitori con il suo Spiralkampagnen: Forced Contraception and Unintended Sterilisation of Greenlandic Women. Si tratta di un lavoro di fotografia documentaria che racconta una storia terribile, ossia le conseguenze del programma di contraccezione forzata e sterilizzazione imposti alle donne delle popolazioni indigene della Groenlandia dalle autorità danesi tra il 1966 e il 1975. Una specie di piano di sterilizzazione di massa, tenuto a lungo nascosto e messo in atto sulla base di un mix di oscure trame razziali e connesse alla “colonizzazione” di un territorio (un tempo) incontaminato e oggi messo sempre più sotto pressione per lo sfruttamento delle sue importanti ricchezze minerarie e non solo. Una piccola grande storia che, come altre premiate in questa edizione, ha il potere di farci comprendere meglio il tempo che viviamo, caratterizzato dal progressivo indebolimento dei valori fondanti delle nostre democrazie, da venti di guerra sempre più globali e da un susseguirsi di crisi economiche, causate anche dagli effetti delle trasformazioni climatiche causate proprio dall’impatto antropico sul nostro pianeta. Visitando le sale del museo diocesano dunque, non si ha solo l’opportunità di confrontarsi con temi globali di grande attualità e di geopolitica ma anche con quelli più delicati come le relazioni sociali e familiari.

Spiralkampagnen by Juliette Pavy

Sustainability Prize del 2024

A conferma dell’attenzione sulle grandi sfide che attendono l’umanità (istituito per la prima volta nel 2023 e vinto dall’italiano Alessandro Cinque i cui lavori sono stati pubblicati in passato anche su Witness Journal) il premio sulla sostenibilità è nato con l’intento di premiare i fotografi capaci di raccontare quelle “buone pratiche” che possono garantire un cambiamento positivo per il nostro pianeta. La vincitrice di quest’anno è l’americana Kathleen Orlinsky, con il suo America’s First Wilderness che racconta il grande lavoro di conservazione della biodiversità della Gila Wildeness, 2250 chilometri quadrati nel sud-est del New Mexico, istituita dal servizio forestale americano nel 1924 oggi divenuto esempio di un modello capace di coniugare il rispetto e la tutela della aree naturali con la vita delle persone che vivono in questo territorio.

A Thousand Cuts by Sujata Setia

Uno sguardo sul mondo e uno sulla fotografia

Le 160 opere esposte complessivamente sono un’occasione da non perdere per tante ragioni. Per gli addetti ai lavori questa mostra rappresenta un’occasione preziosa per valutare stili e tendenze della fotografia ma anche per scoprire nuovi autori interessanti provenienti da ogni angolo del pianeta. Per gli appassionati, che possono fare una vera e propria full immersion visuale che offre la possibilità di arricchirsi culturalmente al pari se non di più rispetto a un workshop. Per i giovani fotografi professionisti, che possono confrontarsi con le storie scelte, cogliere la bellezza di sguardi differenti e alimentare la ricerca di una maturità espressiva arricchendo la propria cultura fotografica. A coloro cui la fotografia piace solo osservarla, infine, questa mostra offre sicuramente tanti spunti e riflessioni sui temi affrontati dagli autori e che spesso, sia che si tratti di questioni globali, sia locali, ci coinvolgono da vicino molto di più di quanto si pensi.

Sony World Photography Awards 2024

  • Ingresso diurno (Museo e mostra) 
    Martedì – Domenica, ore 10.00-18.00 (da piazza Sant’Eustorgio, 3)
    La biglietteria chiude alle 17.30 | Intero: 9€ / Ridotto: 7€
  • Ingresso serale alla mostra 
    Lunedì – Domenica, ore 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
    Ultimo ingresso in mostra alle ore 22.00 | In orario serale è attiva unicamente la formula 12 € aperitivo + ingresso mostra
King Without a Throne Poached or Dehorned by Haider Khan

Critical Minerals DRC – Cobalt by Davide Monteleone

The Sacrifice Zone by Eddo Hartmann