A cura della Redazione
Il Sony World Photography ogni anno celebra la fotografia con un premio che nel volgere di poco più di un decennio è diventato un punto di riferimento assoluto per autori, report, ritrattisti e molti altri professionisti, ma anche per gli appassionati, per le scuole di fotografia e per i progetti realizzati dai più giovani. Un vero e proprio happening della fotografia le cui immagini nel loro insieme costituiscono una sorta di caleidoscopio dell’anno appena trascorso anche grazie ai numeri record di quest’ultima edizione con oltre 300 mila sottoscrizioni.
Vediamo insieme chi sono i fotografi e quali i lavori che sono stati premiati, ricordando che il meccanismo è piuttosto semplice: le categorie sono dieci e per ciascuna di esse la giuria seleziona un podio con primo, secondo e terzo classificato. Il Photographer of the year viene scelto tra i dieci autori vincitori di queste dieci categorie diventando il vincitore tra i vincitori.
Fotografo dell’anno, Federico Borrella
Premiato come miglior progetto della categoria Documentary, Il progetto è stato realizzato nel Tamil Nadu in India, ma il racconto che ne scaturisce racconta di fatto gli effetti del cambiamento climatico sulla popolazione di questa regione. Five degrees, infatti, parte dalle storie dei numerosi suicidi registratisi tra le popolazioni contadine del Tamil Nadu la cui economia è stata praticamente azzerata da piogge torrenziali alternate a lunghissimi periodi di siccità.
Architettura – Stephan Zirwes
Un lavoro anomalo, realizzato integralmente con foto aeree e che racconta letteralmente da un’altra prospettiva le piscine pubbliche tedesche intese come luoghi di socialità a tutti i livelli, spazi per grandi e bambini, rilassanti e gratuiti.
Brief – Rebecca Fertinel
A vincere questa nuova categoria degli SWPA è la fotografa belga Rebecca Fertinel, autrice di un bel reportage in bianco e nero sulla comunità congolese residente in Belgio. Un modo per scoprire meglio le tradizioni Bantu e il concetto di Ubuntu.
Creative – Marinka Masséus
Parte di un progetto internazionale chiamato Radical Beauty il lavoro della fotografa olandese è incentrato su una serie di ritratti di persone affette dalla sindrome di down con lo scopo di suscitare una riflessione sulla disinformazione, grande ostacolo per una piena integrazione nella società.
Discovery – Jean-Marc Caimi e Valentina Piccinni
Il secondo successo italiano ma non l’ultimo lo portano a casa con un lavoro a 4 mani Valentina Piccinni e Jean-Marc Caimi. Questo originale progetto personale racconta Istanbul e i grandi mutamenti che sta vivendo in questi ultimi decenni.
Landscape – Yan Wang Preston
Un lavoro parte di un progetto più grande sul tema “ecologia” in Cina racconta la storia incredibile di una città modello parte di quello che dovrebbe essere un modello di “recupero ecologico” ma che sembra esattamente il contrario.
Natural World e Wildlife – Jasper Doest
La storia di Bob, fenicottero salvato da un incidente e diventato il protagonista di una campagna di sensibilizzazione nelle scuole caraibiche per spiegare ai più giovani l’importanza della fauna selvatica.
Portraiture – Alvaro Laiz
Il lavoro del fotografo spagnolo è composto da una serie di ritratti di alcuni appartenenti alla tribù siberiana dei Chucki, da cui, come dimostrato da una recente ricerca genetica sono i capostipiti di tutte le popolazioni indigene delle americhe. Gli scatti che sono per lo più frutto di lunghe esposizioni sono a dir poco particolari ma raccontano la connessione spirituale che “connette” ogni membro Chucki ai suoi antenati.
Sport – Alessandro Grassani
A vincere nello sport non è uno “spacialista” del genere ma un fotografo documentarista di fama internazionale come Alessandro Grassani, premiato per questa serie di ritratti alle donne di Goma che per difendersi dalle aggressioni sessuali, vero e propria piaga da queste parti, imparano la nobile arte della boxe.
Still life – Nicolas Gaspardel e Pauline Baert
Un lavoro concettuale, tutto da “gustare” che analizza in chiave artistica il cibo attraverso la composizione di una serie di antitesi, utilizzando volutamente sfondi pop. Che piaccia o no è senza dubbio un lavoro intelligente e su cui riflettere.
Photographer of the Year – Categoria Open – Christy Lee Rogers
Il vincitore assoluto della categoria dei “non professionisti” è l’autrice di una foto in stile “colossal” e realizzata con una produzione che a dire il vero di amatoriale non ha proprio nulla. Il risultato è un’immagine a metà strada tra un grande dipinto ottocentesco e uno scatto di Lachapelle (venuto male).
Info: Sony World Photography