Svuotamenti

Un piccolo progetto di Alessandro Cipriani, socio e collaboratore di Wj sul giovane artista Leonardo Ciotti.

Svuotamenti

di Alessandro Cipriani

Scendendo le scale la stanza che ci troviamo davanti è buia, illuminata soltanto da una lampada al neon posta sopra una scrivania; il freddo candore riscalda l’alluminio dei tubetti schiacciati, pennelli, colori a cera consumati. Il treppiedi si erge come un Totem, monito di visioni e azioni dell’artista Leonardo Ciotti.

Nato a Roma nel 2000 da padre italiano e madre di origine Russa. Leonardo vive a Nettuno, si diploma presso il Liceo Artistico di Latina e una volta terminato il corso di studi accede all’accademia delle Belle Arti di Roma.

La sua pittura nasce da un bisogno di “svuotamento”, saturo di momenti vissuti fissa sul supporto ciò che rivela la sua mente, Lí, in quell’esatto istante. Per far ciò, per ora, usufruisce di un “alter-ego” pittorico di nome Franco, il quale viene catapultato in situazioni tragicomiche, stimolanti per l’artista.

Svuotamenti 1

“A volte con un’idea prepotente nella mia mente mi accingo a dipingere; non sapendo cosa fare innesco un meccanismo tra me ed il quadro, una “lotta feroce” dalla quale non sempre ne esco vincitore. Modifiche, ripensamenti, cancellature, coprire del tutto la superfice fino a che non raggiungo un livello che mi convince. Se non succede interrompo e faccio altro”

Trae ispirazione dal quotidiano, dal serbatoio della memoria, da ciò che lo stimola e che vive. Reputa lo studio fondamentale cosi come l’introspezione. Libri, Film, Spettacoli, lo Skateboard e soprattutto la Musica, ispiratrice per eccellenza.

Svuotamenti 2

“Fin dai miei primi ricordi ho sempre disegnato, a scuola mi cimentavo moltissimo, l’ho sempre amato e continuo a farlo. Mi sto convincendo che esista per ognuno di noi un “filo conduttore” che unisca tutte le nostre naturali propensioni”.

Lasciando la stanza, risalendo le scale, la luce si fa più intensa, le pupille si dilatano, le forme e i suoni acquisiscono sostanza lasciando poco spazio del ricordo di quel buio sottoscala dove l’artista plasma le sue idee; dove, ermetica, la mente nutrendosi del CAOS della superficie da’ vita alle sue opere.

Svuotamenti 3