Da Atene a Bruxelles, dall’Acropoli all’Atomium, dalla Moussaka alle Frites; qual è il prossimo piatto sul tavolo di Plotsi? Dopo cinque giorni di workshop condiviso e di storytelling immersivo nella capitale del fumetto, il gruppo di lavoro è atteso nella metropoli verticale per il secondo degli incontri transnazionali in programma dopo quello d’inaugurazione tenutosi ad Atene il giugno scorso.
Nella puntata precedente:
MemoryLab – organizzazione no-profit nata con l’obiettivo di implementare contenuti audiovisivi volti al dialogo e allo sviluppo interculturale – fra la fine di agosto e inizio settembre 2021 ha ospitato il primo dei due workshop pilastro previsti al fine di approntare le basi per lo scambio, il confronto e l’apprendimento reciproco delle conoscenze dei partner formatori in tema di storytelling visivo. A ognuno di loro è stato richiesto di inscenare una dimostrazione pratica comunemente utilizzata per l’insegnamento. É così che si è partiti da un esercizio di studio sul rapporto fra inquadratura di camera e luce (Memory Lab) per poi esplorare le potenzialità di un immediato riconoscimento reciproco che un semplice smartphone può offrire a un gruppo di estranei che si incontrino per la prima volta sul campo (Karpos). La potenza evocativa e la commozione intima e al tempo stesso universale che può trasmettere una fotografia rispetto ad un’immagine comune (Witness Journal) ha impresso nei presenti l’inizio di una storia sfogliata e condivisa grazie all’esperimento della Human Library (Sirigaita).
A completamento delle intense giornate belghe non sono mancati gli indimenticabili incontri con:
- Zinnesguides, in cui l’esperta guida di Marisa Sanchez ha ricreato un’immersione virtuale attraverso i quartieri e le vie di una Bruxelles storicamente multietnica e multiculturale;
- ZIN TV, dove nuovi linguaggi di narrazione visiva cinematografica e documentaria vengono sperimentati e introdotti grazie alla tenacia e alla creatività degli studenti, ma anche alla preparazione e all’esperienza data da insegnanti come Ronnie Ramirez;
- Sumaia Saiboub, esperta di social media management, il cui attesissimo intervento ha lasciato memoria di inesauribili spunti e domande ancora aperte sul futuro della comunicazione;
- Monténégro Lab, un laboratorio partecipativo di storie audio, video e podcast dai quartieri di Saint-Gilles e La Forest attraverso cui la cittadinanza viene invitata a raccontare e raccontarsi in prima persona;
- Mundana, un’associazione culturale che grazie all’incessante lavoro di collaboratori e fondatori come Javier Perugachi, contribuisce alla costruzione quotidiana di un ponte culturale fra il Belgio e l’America Latina;
- ViDi, il centro culturale di ricerca visiva digitale dell’Università di Anversa che ha proposto i ricchi interventi del Professor Philippe Meyers sul caso della diaspora nel cinema; di Karl Struyf, responsabile della AIF+ (Active Intercultural Federation+) la cui esperienza parla direttamente di integrazione multiculturale nella regione fiamminga; e di Orlando Verde, programmatore di De Cinema e giornalista cinematografico promotore dell’integrazione sociale attraverso il cinema stesso.
Infine, ma non in ultimo, la gita fuori porta al museo della Red Star Line di Anversa ha riconnesso lungo una sottile linea rossa le moltissime vite vissute e i sogni, passati e futuri, così diversi, ma incredibilmente così vicini di quei migranti, che da sempre siamo tutti noi.
L’appuntamento del 2 e del 3 dicembre a Milano
Nei prossimi giorni i partner torneranno a incontrarsi fra le luci natalizie di una Milano che non è più solo “da bere”. Infatti Milano è, da sempre, anche migrante. La città è stata storicamente un’ambita meta migratoria e attualmente è nei numeri la più multietnica d’Italia, con una percentuale di popolazione straniera residente tra le più alte d’Europa.
Il programma delle due giornate di incontri prevede anche un confronto sui temi sviluppati con la programmazione del futuro 2022 a partire dal secondo workshop che si terrà in Spagna, presso l’Università di Malaga (UMA). A supporto del progetto e a fianco di Witness Journal, la sezione del corso di Documentario della storica Scuola di Cinema Luchino Visconti, perno di riferimento dell’insegnamento cinematografico in Italia, ha invitato i partner alla proiezione di una selezione scelta di video sul tema dell’integrazione multiculturale realizzati dai propri studenti, migranti e non, tutti ugualmente milanesi di seconda generazione.