XM24
WJ #89Nel quartiere della Bolognina, lo spazio autogestito XM24 è un luogo per la sperimentazione di pratiche sociali e politiche condivise. La sopravvivenza di questa realtà è, però, minacciata da una lettera di sfratto per il prossimo 30 giugno.
Lo Spazio Sociale Autogestito XM24 propone da 15 anni laboratori e attività all’interno dell’ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti in Bolognina. In questo spazio è possibile sperimentare la pratica dell’autogestione, basata sull’organizzazione consensuale delle attività proposte in un’assemblea collettiva. L’essenza di questa pratica è l’eguale coinvolgimento di tutti i partecipanti, che hanno lo stesso potere decisionale in merito all’organizzazione di un progetto, al come portarlo avanti e con quali scopi. Tutti sono chiamati a partecipare alla realizzazione di attività politiche o culturali, che hanno come tratto comune antifascismo, antisessismo e antirazzismo, condividendo impegni e responsabilità per una buona riuscita delle stesse. Quest’impegno comune è ciò che distingue il luogo, vera e propria fucina di politica dal basso e non un semplice centro di volontariato. I fondi per i progetti sono ricavati da serate, aperitivi e cene, realizzati senza alcun compenso per gli organizzatori.
Nonostante da tre anni lo spazio sia regolarmente concesso dal comune, con una convenzione, quest’anno è arrivata una lettera di sfratto: entro il 30 giugno il posto dovrà essere liberato. Le motivazioni sono vaghe e ruotano intorno al presunto fastidio che le feste, che animano lo spazio in alcuni fine settimana, procurano agli abitanti del quartiere.
Il sindaco Merola e il presidente del quartiere Navile Ara sostengono l’incompatibilità del centro sociale con il resto dell’area, addossandogli parte delle colpe per il degrado che caratterizza la zona negli ultimi tempi. Al suo posto, in un primo momento si era ipotizzata la costruzione di una caserma, ma ad oggi non è sicura la nuova destinazione d’uso.
L’assemblea che lo gestisce ha una versione molto diversa della questione, dichiarando la loro attenzione nel ridurre al minimo l’impatto delle serate, per esempio non vendendo super alcolici né bevande in vetro, e sottolineando come da parte dell’amministrazione ci sia la volontà di trasformare problemi politici in questioni di ordine pubblico.
Chi gestisce lo spazio punta il dito contro i cantieri che circondano la zona, in particolare quello sul retro dell’ex mercato, la Trilogia Navile, da anni fermo e abbandonato per il fallimento delle società edili coinvolte. La presenza di tali cantieri rivela l’ottica speculativa delle trasformazione urbana in corso, che porterebbe un quartiere popolare come la Bolognina a diventare un quartiere di lusso con appartamenti dai prezzi esorbitanti, tagliando fuori di fatto i suoi attuali abitanti: migranti, studenti e lavoratori di vario genere.
Gli occupanti dell’XM24 interpretano, quindi, l’ordine come una precisa volontà di eliminare una realtà, di fatto aperta a tutti senza discriminazioni economiche, di età e provenienza, che si scontra con il progetto di “rigenerazione” del quartiere.
Dal momento in cui l’XM24 ha ricevuto la lettera di sfratto ha dichiarato di non volersi spostare da lì e ha iniziato, allo stesso tempo, una campagna di mobilitazione per sensibilizzare tutto il quartiere e la città alla pratica dell’autogestione, creando momenti di socialità diversi.
Dopo una partecipata assemblea cittadina, l’XM24 ha organizzato un giornata per festeggiare i suoi 15 anni, ospitando alcune iniziative esterne e offrendo la possibilità di visitare i laboratori attivi al suo interno. In questa giornata lo spazio è stato attraversato da numerose persone di ogni età e tipologia. In seguito ha lanciato una giornata dedicata all’autogestione come pratica sociale, coinvolgendo sia associazioni che singoli, invitandoli a organizzare momenti dal forte impatto comunicativo. La forte partecipazione pubblica alla giornata si può interpretare come un segno positivo e una speranza per il futuro di realtà come l’XM24 e altri centri sociali, vere e proprie oasi sociali e culturali negli spazi urbani.