Weichán

WJ#151

Weichán – La lucha por la Tierra nel sud del Cile

“Secondo la cosmovisione mapuche, le antiche forze creatrici dellUniverso affidarono allumanità la custodia di “Mapu”, la Terra. Gli uomini avrebbero potuto nutrirsi dei suoi frutti prendendo tutto ciò che era necessario per la loro sussistenza, rispettando, però, tutte le altre forme di vita.”

Il Wallmapu è il territorio ancestrale del popolo Mapuche. In passato, esso comprendeva le terre della parte centrale del Cono Sur, attraverso gli attuali stati di Cile e Argentina: dal fiume Limarí, fino allarcipelago di Chiloé, dalla Provincia di Buenos Aires fino alla Patagonia. Tuttora, in Cile questo territorio corrisponde alla cosiddetta Macrozona Sur”, che comprende le regioni del Biobío, Araucania, Los Riós e Los Lagos. Questa macroregione è tradizionalmente segnata dal cosiddetto conflitto mapuche”.

Nella loro millenaria storia, i Mapuche hanno dovuto resistere a diverse invasioni. I primi furono gli Inca, che non riuscirono mai ad espandere il loro impero a sud del fiume Biobío. In seguito, gli Spagnoli cercarono di invadere i territori a sud in cerca di metalli preziosi. Anche in questo caso, i Mapuche opposero una fiera resistenza, tra le più eroiche mai attuate nelle Americhe, costringendo gli invasori europei a rivedere le loro pretese. Raggiunta la sua indipendenza, la Repubblica del Cile decise di mettere fine una volta per tutte alle aspirazioni di libertà di questo popolo, attraverso una campagna militare che verrà definita Pacificazione dellAraucania”. Lintervento pose fine all’indipendenza del popolo mapuche e ridusse il loro territorio a poche centinaia di ettari, confinando i superstiti nelle riserve. Da allora, i Mapuche sono costretti a lottare per veder riconosciuti i propri diritti culturali, territoriali ed economici.

Nel corso del tempo, molte terre indigene sono state vendute ad aziende attive soprattutto nel campo della silvicoltura. Queste aziende hanno disboscato le foreste native sostituendole con monoculture di pino ed eucalipto, alberi non originari del Cile e che necessitano di molta acqua, causando frequenti periodi di siccità che impediscono agli abitanti di irrigare i campi e dissetare gli animali. Inoltre, i Mapuche sono un popolo la cui spiritualità è fortemente legata al rispetto della Madre Terra (mapuche” significa letteralmente popolo della Terra”). Essi credono che allinterno dei boschi e lungo le rive dei fiumi abitino forze ancestrali che vengono scacciate dallo sfruttamento continuo delle risorse naturali.

Nel tentativo di riappropriarsi delle terre usurpate, molte comunità hanno deciso di occupare ettari di terreno. Alcuni scelgono la via istituzionale, altri intraprendono una lotta nonviolenta, altri ancora scelgono la strada dei sabotaggi e dellautodifesa armata. Di fronte a queste rivendicazioni, lo Stato cileno spesso risponde con violenza, attraverso sgomberi delle comunità in occupazione territoriale e cariche durante le proteste, nonché frequenti arresti di autorità ed attivisti. A causa delle continue tensioni tra comunità indigene e settori industriali, dal 2022 le regioni dell’Araucania e del Biobío sono sottoposte ad uno stato di excepción de emergencia”, che prevede una costante militarizzazione dell’aera attraverso limpiego dellesercito in sostegno alle forze dell’ordine.

Il reportage

Scheda autore

Giuseppe Santaguida

Giuseppe Santaguida si è laureato in International Economics and Business Management”, con una tesi sul ruolo delle ONG nelleconomia dei Paesi in via di sviluppo. Da sempre appassionato di fotografia, ha frequentato diversi corsi presso l’Istituto di Ricerca e Formazione nelle Scienze Sociali di Padova, principalmente incentrati sulla fotografia documentaria e sulla promozione della fotografia etica e sociale. Collabora da diversi anni con associazioni attive nel campo della cultura, del sociale e della cooperazione internazionale. A luglio del 2023, ha deciso di partecipare ad un progetto di Servizio Civile Universale in Cile. Grazie a questa scelta, ha avuto la possibilità di collaborare con Operazione Colomba, da anni attiva sul territorio, dedicandosi principalmente all’osservazione e al monitoraggio del rispetto dei diritti umani nel Paese, vivendo a stretto contatto con le comunità indigene e le persone coinvolte nel cosiddetto “conflitto Stato-Mapuche”.

Fotocamera: Nikon D3100
Obiettivo: AF-S NIKKOR 18-55mm f/3.5-5.6GII ED

English version

Weichán

Text and photo by Giuseppe Santaguida

“According to Mapuche cosmovision, the ancient creative forces of the Universe entrusted humanity with the custody of “Mapu,” the Earth. Humans would be able to feed on its fruits by taking whatever was necessary for their subsistence, while respecting, however, all other forms of life.”

The Wallmapu is the ancestral territory of the Mapuche people. In the past, it encompassed the lands of the central part of the Cono Sur, across the present states of Chile and Argentina: from the Limarí River, to the Chiloé archipelago, from Buenos Aires Province to Patagonia. To this day, in Chile this territory corresponds to the so-called “Macrozone Sur,” which includes the regions of Biobío, Araucania, Los Riós, and Los Lagos. This macro-region is traditionally marked by the so-called “Mapuche conflict.”

In their thousand-year history, the Mapuche have had to resist several invasions. The first were the Incas, who never managed to expand their empire south of the Biobío River. Later, the Spanish tried to invade the territories to the south in search of precious metals. Again, the Mapuche put up fierce resistance, among the most heroic ever enacted in the Americas, forcing the European invaders to revise their claims. Having achieved its independence, the Republic of Chile decided to end this people’s aspirations for freedom once and for all through a military campaign that would come to be known as the “Pacification of Araucania.” The intervention ended the independence of the Mapuche people and reduced their territory to a few hundred hectares, confining the survivors to reserves. Since then, the Mapuche have been forced to fight to have their cultural, territorial and economic rights recognized.

Over time, many indigenous lands have been sold to companies that are primarily engaged in forestry. These companies have cleared native forests, replacing them with pine and eucalyptus monocultures, trees that are not native to Chile and require a lot of water, causing frequent periods of drought that prevent the inhabitants from irrigating their fields and quenching their animals’ thirst. In addition, the Mapuche are a people whose spirituality is strongly linked to respect for Mother Earth (“Mapuche” literally means “people of the Earth”). They believe that within the forests and along the banks of rivers dwell ancestral forces that are driven out by the continued exploitation of natural resources.

In an attempt to regain possession of usurped lands, many communities have decided to occupy acres of land. Some choose the institutional route, others engage in nonviolent struggle, and still others choose the path of sabotage and armed self-defense. In the face of these claims, the Chilean state often responds with violence, through evictions of communities in territorial occupation and charges during protests, as well as frequent arrests of authorities and activists. Due to ongoing tensions between indigenous communities and industrial sectors, since 2022 the regions of Araucania and Biobío have been under a state of “excepción de emergencia,” which includes constant militarization of the aera through the use of the army in support of law enforcement.