Triunfo de Boca
WJ#152Triunfo de Boca: la vita sulla foce del Riachuelo
«Ho fatto quello che ho potuto, non credo di essere andato così male».
Diego Armando Maradona
Non ha nulla da nascondere la popolazione del barrio La Boca di Buenos Aires, ha tutto da raccontare; raccontare l’essenza di una vita di sacrifici e di passioni contagiose per il calcio e il tango, di piccoli lavoretti, di espedienti e di tenacia, di amore e odio per un quartiere che sa essere duro con tutti, indistintamente, con i forti e con i deboli. La Boca e i suoi abitanti, la loro storia e il loro presente non si possono racchiudere in poche righe, ma di certo hanno un mondo intero appena dietro il confine leggero tracciato dal turismo, dietro i colori sgargianti dei conventillos – le case multicolore –, dietro le strade museo e i murales, che pure sanno raccontare una realtà vera.
Di tutto questo, giovani, meno giovani, anziani non hanno paura di parlare e non hanno neppure timore di mostrare di fronte e una macchina fotografica quanto potrebbe rimanere altrimenti invisibile. Tra chi vive a La Boca, nata originariamente come porto naturale sul fiume Riachuelo, c’è Daniel, un venditore di choripan, un piatto tipico argentino: ha un legame viscerale con la sua terra, che non ha segreti per lui, tutti lo conoscono e ogni giorno si fa trovare lì, sulla porta del negozio, lungo la via principale e con il suo berretto targato La Boca, oppure intento a muovere gli scacchi, altra sua passione. Le strade del quartiere sono ancora oggi il punto di ritrovo dei locali: ci si scambia convenevoli e saluti, si cerca di raccogliere qualche spicciolo da investire in una porzione di cibo, si tifa per La Boca Junior, che è molto più che un club sportivo. Perché il calcio è una forma di appartenenza sociale, un tatuaggio sulla pelle.
Facile immaginare quanto anche a La Boca Diego Armando Maradona sia una forza emotiva e propulsiva: lo è per tutto il barrio, che ha un sentimento quasi religioso nei confronti della Casa de D10s. Sono tanti i giovani che fanno del calcio una grande missione, ma non importa una sconfitta subita: lo sport, per loro, è metafora di vita, di un’esistenza dura che non preclude la felicità.