The Trap: catching the red tuna
WJ #95Ogni anno, da secoli, da sempre, il tonno rosso migra dall’Atlantico sino al Mediterraneo alla ricerca di acque calde dove depositare le uova e ricominciare il suo ciclo vitale
Il tonno rosso, nella sua migrazione verso Sud, costeggia le coste della Sardegna attraversando lo stretto tra l’isola di San Pietro e Portoscuso. In questo braccio di mare, su uno sfondo di scogliere nere, candide spiagge e impianti industriali prende il via una delle tecniche di pesca più antiche. All’alba del 3 Aprile 2017, dopo un inverno passato a preparare reti e funi, i tonnarotti, sotto la supervisione del Rais, iniziano la costruzione della tonnara, l’enorme gabbia che sbarrerà il passaggio ai pesci.
Serviranno mesi per portarne a termine la costruzione; sarà un lavoro lento, costante e preciso a scandire i giorni in attesa dell’estate, quando i primi tonni faranno la loro comparsa, a precedere i branchi.
Con il sopraggiungere di giugno, l’aria diventa tesa, non si ha mai la certezza che la stagione possa andare a buon fine; sono anni che la pesca intensiva e l’inquinamento rallentano il ciclo di riproduzione del tonno, rendendo sempre più difficile la sua diffusione. La tonnara per contro, benché macchiata dalla crudeltà della mattanza, nasce su una base di rispetto del ciclo vitale del tonno, dal momento che i pesci vengono in precedenza selezionati e scelti grazie a camere di passaggio intermedio. Ad estate avviata, le camere della tonnara sono ormai piene e la stagione è salva. A breve il Rais darà il segnale d’apertura dell’ultima porta prima della camera della morte. Il branco passa. La porta si chiude. I tonnarotti tirano le reti che dal fondo salgono. Le bastarde si avvicinano e stringono lo spazio. Il mare si tinge di sangue. La mattanza ha inizio.