The Price of Vanity
WJ #124La vanità ha sempre generato un enorme interesse nella civiltà umana, specialmente nelle arti, basti pensare a pittori come Tiziano o Memling, ma anche agli autori della scultura e la letteratura. Un grande interprete della vanità fu Narciso, simbolo della mitologia Greca, la cui storia è rappresentata inequivocabilmente dalle insidie della vanità stessa, come quella di Lucifero, o Adamo ed Eva.
Questo progetto è un’indagine sul prezzo della vanità nell’epoca corrente e vuole analizzare la disinvoltura di un settore industriale che agisce a norma di legge al caro prezzo di milioni di vite animali ogni anno.
Il progetto ha lo scopo di colmare un vuoto nella documentazione del settore industriale riguardante l’allevamento intensivo di specie animali destinate al business del mercato delle pelli per il settore tessile.
Ho documentato il sacrificio che si nasconde dietro gli spietati valori senza rimorsi espressi dall’alta moda e dai suoi trend culturali dominati da standard di bellezza privi di rimorsi.
L’indotto economico espresso è stellare e ammonta a moltissimi milioni di euro l’anno a discapito di decine e decine di milioni di vite sacrificate in nome di un business.
Ho raccontato allevamenti di coccodrilli in Colombia, visoni in Polonia, struzzi in Tailandia e in seguito, al fine di chiudere il cerchio narrativo, ho fotografato i settori industriali che appartengono alla filiera e la destinazione finale di questo intoccabile business, l’alta moda.
Questo progetto non è contro gli allevatori ma dedicato a tutti noi, i comuni cittadini. Dobbiamo conoscere la storia di ciò che desideriamo e di ciò che compriamo per interrompere il nostro irresponsabile atteggiamento di ciechi consumatori.