The Price of Vanity

WJ #124

La vanità ha sempre generato un enorme interesse nella civiltà umana, specialmente nelle arti, basti pensare a pittori come Tiziano o Memling, ma anche agli autori della scultura e la letteratura. Un grande interprete della vanità fu Narciso, simbolo della mitologia Greca, la cui storia è rappresentata inequivocabilmente dalle insidie della vanità stessa, come quella di Lucifero, o Adamo ed Eva.

Questo progetto è un’indagine sul prezzo della vanità nell’epoca corrente e vuole analizzare la disinvoltura di un settore industriale che agisce a norma di legge al caro prezzo di milioni di vite animali ogni anno.

Il progetto ha lo scopo di colmare un vuoto nella documentazione del settore industriale riguardante l’allevamento intensivo di specie animali destinate al business del mercato delle pelli per il settore tessile.

Ho documentato il sacrificio che si nasconde dietro gli spietati valori senza rimorsi espressi dall’alta moda e dai suoi trend culturali dominati da standard di bellezza privi di rimorsi.

L’indotto economico espresso è stellare e ammonta a moltissimi milioni di euro l’anno a discapito di decine e decine di milioni di vite sacrificate in nome di un business.

Ho raccontato allevamenti di coccodrilli in Colombia, visoni in Polonia, struzzi in Tailandia e in seguito, al fine di chiudere il cerchio narrativo, ho fotografato i settori industriali che appartengono alla filiera e la destinazione finale di questo intoccabile business, l’alta moda.

Questo progetto non è contro gli allevatori ma dedicato a tutti noi, i comuni cittadini. Dobbiamo conoscere la storia di ciò che desideriamo e di ciò che compriamo per interrompere il nostro irresponsabile atteggiamento di ciechi consumatori.

Il reportage

Scheda autore

Paolo Marchetti

Paolo Marchetti è un fotografo professionista rappresentato (per l’editoria all’estero ma senza diritto di esclusività) dall’agenzia americana “Getty Images” e dal 2017 è incluso dell’esclusiva selezione dei fotografi del National Geographic USA “The Photo Society”. Negli ultimi 10 anni è stato premiato con i più prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale e precedentemente alla carriera fotografica, ha lavorato per circa tredici anni nell’industria cinematografica ricoprendo ogni ruolo nel reparto “Operatori – macchine da presa” al fianco di alcuni tra i più autorevoli direttori della fotografia italiani e stranieri. Durante questi anni ha partecipando alla produzione di oltre 30 film, in special modo americani.

Marchetti inizia presto i suoi studi fotogiornalistici prestando particolare attenzione alle tematiche politiche ed antropologiche e pubblica regolarmente i suoi progetti nei più importanti magazine internazionali come Sunday Times, The Guardian, Le Monde, Geo, Days Japan, Der Spiegel, Newsweek, CNN, New York Times, Vanity Fair, Marie Claire, 6MOIS, Time magazine, National Geographic US, Panorama, L’Espresso, Corriere della Sera, La Repubblica e molti altri.

Ha ricevuto i più importanti riconoscimenti internazionali tra cui: 10 volte consecutive “NPPA – Best of Photojournalism”, 8 volte consecutive “PDN’s Award”, “Sony WPO Award”, “Days Japan”, “Alexia Foundation Grant”, “Getty Images Editorial Photography”, 8 volte il “POY – Picture of the Year”, tre delle quali nella prestigiosa categoria “Photographer of the Year” e nel 2016 Marchetti ha vinto il primo posto, il World Press Photo e molti altri.