Superheroes
WJ #127“This is Burma and it is unlike any land you know about.” (R. Kipling – Letters from the East, 1898)
“Questa è la Birmania ed è diversa da qualsiasi terra tu conosca” (R. Kipling – Lettere dall’Oriente, 1898)
1° Febbraio 2021. Ad un anno di distanza dal golpe militare che ha cancellato i progressi fatti per portare il Paese verso una forma di governo democratica, sul Myanmar è calata una coltre di silenzio mediatico, ancor più fitta ora che l’attenzione generale è rivolta verso conflitti dalle conseguenze geopolitiche, economiche ed umanitarie potenzialmente devastanti. Non si parla delle violente repressioni che il CDM, il movimento di disobbedienza civile, sta subendo, né delle migliaia di morti e degli abusi perpetrati dal Tatmadaw, la giunta militare, o dell’infierire della pandemia in un Paese privo di strutture sanitarie in grado di fronteggiarla.
Aung San Suu Kyi, storica leader del Paese, è stata arrestata quello stesso giorno e rimane da sempre un simbolo di resistenza popolare pur avendo perso il suo prestigio internazionale per le sue posizioni permissive durante gli episodi di pulizia etnica nei confronti della popolazione Rohingya, uno dei pochi gruppi etnici non riconosciuti dal governo. In Myanmar vivono infatti 135 gruppi etnici ufficialmente riconosciuti.
Prima di quella data, il Myanmar si ritrovava in un periodo di crescita sotto molti punti di vista, con una progressiva apertura delle sue regioni più stabili verso flussi economici e turistici occidentali, attratti, oltre che dalla millenaria bellezza culturale, storica e naturalistica, anche dalla spontanea ricchezza umana che la sua popolazione ha da offrire.
Ed è come omaggio a questa ricchezza che ho raccolto tra i mei scatti quelli del mio soggiorno nel marzo 2020 a Sagaing, nel nord del Paese, che ho visitato come volontario tra insegnanti ed educatori di una delle tante scuole monastiche buddhiste.
La struttura arriva ad ospitare circa 3500 studenti; tra di loro vi sono molti figli di famiglie indigenti che vivono in remote regioni del Paese e anche diversi orfani, motivo per cui, nonostante in marzo sia piena estate e la maggior parte degli alunni ritorni a casa dalle famiglie per le vacanze, la scuola rimane comunque aperta e frequentata.
Terminate le lezioni come “computer teacher”, si trascorre insieme il tempo libero restante dopo gli impegni quotidiani di studio e preghiera.
Tutto accade principalmente tra i cortili che separano le strutture scolastiche e i dormitori. I giochi che vengono praticati sono tanto semplici quanto ricchi di entusiasmo; evocano alla memoria scenari raccontati dai nostri nonni. Si corre, si salta e si ride tanto.