Sundarbans 3000
WJ#152Se il clima fosse una banca, i paesi ricchi l’avrebbero già salvato.
(Hugo Chavez)
Viaggiando verso sud da Kolkata, il caos urbano cede il passo a un ambiente diverso, caratterizzato da piccoli villaggi, alberi Banyan, templi, negozietti e un crescente dominio dell’acqua. Arrivati a Nandhakumarpur dopo oltre tre ore, si entra nel regno della luna, un luogo di quiete e ritmi naturali immerso nel silenzio dei Sundarbans, una vasta regione di 10.000 km² divisa tra India e Bangladesh. Questo ecosistema unico, dominato dalla più grande foresta di mangrovie al mondo, ospita una ricca biodiversità e circa dieci milioni di persone. I residenti vivono in equilibrio con un ambiente in costante mutamento, dove le maree determinano le attività quotidiane.
Negli ultimi decenni, questo fragile equilibrio è sempre più minacciato. L’aumento del livello del mare, la salinità crescente dell’acqua, l’erosione costale e i fenomeni meteorologici sempre più estremi stanno destabilizzando la regione. Il cambiamento climatico è una realtà che gli abitanti affrontano ogni giorno, con impatti profondi sulla loro vita. Shonok Mondal, 21 anni, descrive come il marito sia stato costretto a diventare pescatore per compensare la ridotta resa delle risaie, mentre lei è rimasta sola a gestire la casa e la famiglia. Storie simili sono comuni nei Sundarbans, dove il cambiamento climatico amplifica le disuguaglianze sociali, che si esacerbano in base al sesso e alla casta di appartenenza.
Le donne, nonostante le difficoltà, agiscono come custodi dell’ecosistema. A Jharkali, alcune di loro si sono organizzate per piantare mangrovie, essenziali per proteggere le coste dall’erosione e l’entroterra dai cicloni. Supportate da Seed.in, una ONG fondata dal biologo Mrinal Mondal, queste donne hanno piantato oltre 30.000 alberi in dieci anni. Questo lavoro non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale ma rafforza i legami comunitari e l’emancipazione femminile.
Molte di loro sono byagrabidhaba, vedove delle tigri, i cui mariti sono stati uccisi dalle tigri del Bengala durante la raccolta del miele o la pesca nei canali della foresta. Sebbene il Governo prometta compensazioni finanziarie, spesso queste non vengono erogate a causa della burocrazia o del fatto che gli incidenti avvengono in aree protette. Nonostante ciò, consapevoli dei rischi, le donne continuano a lavorare per preservare l’ecosistema, sapendo che il futuro della loro terra dipende dalle loro azioni.
Le sfide del cambiamento climatico nei Sundarbans evidenziano la resilienza e il ruolo cruciale delle donne nella lotta per la sopravvivenza e la sostenibilità. Mentre gli uomini migrano per cercare lavoro a Kolkata o fino in Kerala, a più di 1000km di distanza, le donne restano sole ad affrontare le difficoltà di un equilibrio sempre più precario tra terra e acqua.