Spezie bio, una nuova risorsa per lo Sri Lanka

WJ #118

Provincia di Uva, Sri Lanka. Najeem dirige lo stabilimento locale di lavorazione spezie, nato nel 2012 dalla collaborazione tra Ecowave, impresa sociale di sviluppo sostenibile, e l’ONG italiana ICEI – Istituto di Cooperazione Economica Internazionale.

L’Ecowave Spice Processing Factory, nel distretto di Monaragala, coordina i processi di lavorazione di spezie biologiche e la loro distribuzione sul mercato nazionale e internazionale. Il progetto di collaborazione tra Ecowave e ICEI è nato con l’obiettivo di creare nuove prospettive di sviluppo per l’economia agricola locale e, dunque, nuove opportunità di lavoro per la comunità di questa provincia scarsamente popolata del sud-est del paese.

A poco più di dieci anni dal termine della guerra civile tra le forze governative e le Tigri Tamil, lo Sri Lanka è la terza nazione dell’Asia meridionale in termini di reddito pro capite, ma la ricchezza resta distribuita in maniera fortemente diseguale. Il primario è il settore di riferimento nell’economia del paese, legato tuttavia ad un’agricoltura di sussistenza, e fortemente caratterizzato dalla presenza di aziende multinazionali, in special modo per quanto riguarda la coltivazione di tè.

Il programma di Ecowave e ICEI ha offerto a 250 famiglie della provincia la possibilità di accedere alla formazione necessaria per incentivare la produzione biologica di spezie del territorio tra cui curry, cannella, zenzero, pepe, cardamomo. Le metodologie per la coltivazione – raccolta, compostaggio, triturazione, essiccatura – sono implementate ricorrendo ai macchinari forniti dallo stabilimento, e i contadini coinvolti si incontrano periodicamente per condividere progressi e problematiche riscontrate.   

Wasantha coltivava in passato solo pepe nero, ma da quando ha appreso le tecniche biologiche ha potuto allargarsi a nuove coltivazioni tra cui zenzero, curcuma, vaniglia, cacao e caffè. Lalani vive in una zona della provincia scarsamente connessa ai mercati e vende ora più agevolmente attraverso Ecowave. Shanthi ha costruito un suo sistema di irrigazione per far fronte alla scarsità idrica nella sua piantagione di pepe bianco, che vende a Ecowave per 1350 rupie al chilo.

La produzione biologica di spezie ha beneficiato, negli ultimi anni, di un significativo cambio di rotta negli schemi dei sussidi governativi, che alla distribuzione gratuita di fertilizzanti agli agricoltori ha sostituito un programma di finanziamento cash che consente loro di investire in attrezzature e metodi di coltivazione alternativi.

Il reportage

Scheda autore

Marco Marucci

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Marco Marucci è nato a Bari nel 1982. Il suo approccio alla fotografia si è sviluppato attraverso riflessioni sull’ambiente e su questioni culturali e di attualità. Mosso, in particolare, dalla ricerca sul territorio e sui temi sociali, è da sempre impegnato in progetti personali e collettivi, pubblicati su riviste internazionali e web-magazine. Vive ora a Torino.

Fotocamera: Fujifilm X-T2
Obiettivo: 18-55 2.8/4

English version

Sri Lanka: spicy and organic

by Marco Marucci

Text by Cristiano Capuano

Uva Province, Sri Lanka. Najeem manages the local spice processing plant, operating since 2012 and outcome of a joint program by Ecowave, a social enterprise of sustainable development, and the Italian NGO ICEI.

The Ecowave Spice Processing Factory, in the Monaragala district, coordinates the processing of organic spices and their distribution on the national and international market. The aim of this rural development project is to create new prospects for the local agricultural economy and, therefore, new job opportunities for the community of this sparsely populated province in the south-eastern corner of the country.

A little over ten years away from the end of the civil war between the government and the LTTE, Sri Lanka is the third largest nation in Southern Asia in terms of GDP, but wealth stays highly unevenly distributed. The primary is the reference sector in the country’s economy, however depending on subsistence agriculture, and influenced by the presence of multinational corporations, which control the most of tea cultivations.

The Ecowave and ICEI program offered 250 families in the province the opportunity to access organic production training to encourage alternative methodologies in the cultivation of local spices such as curry, cinnamon, ginger, pepper, cardamom. The different phases in the cultivation – harvesting, composting, shredding, drying – are implemented through machineries supplied by the factory, and the farmers involved often engage in meetings and follow-up to share progress and problems encountered.

Wasantha would only grow black pepper, but since learning the organic techniques, she has been able to expand to new crops including ginger, turmeric, vanilla, cocoa and coffee. Lalani lives in an area that is poorly connected to markets and now she sells much more easily through Ecowave. Shanthi built her own irrigation system to cope with water scarcity on her white pepper plantation, which she sells to Ecowave for Rs 1350 a kilo.

Organic spice production has benefited, in recent years, from a significant change of course in government allowance schemes, which replaced the fertilizers distribution with cash benefits that allow farmers to invest in equipment and alternative cultivation methods.