Se mi guardi
WJ #134“Siamo convinti che il lavoro rappresenti per ciascuno di noi non soltanto una fonte di reddito, ma anche la possibilità di esercitare il proprio ruolo nella comunità e di costruire relazioni al suo interno. Per questo occorre oggi proseguire nella direzione del cambiamento culturale di una società disponibile a vedere nel disabile una risorsa che, se adeguatamente formata e valorizzata, è capace di apportare valore e progresso all’interno dell’ambiente di lavoro in cui è inserita.” Rosanna De Sanctis, presidente dell’Associazione d’iDee.
Associazione d’iDee è una realtà associativa di Bologna che attraverso iniziative culturali, formative e ricreative si impegna nella creazione di una società più solidale e capace di tutelare i diritti delle minoranze. Da più di quindici anni progetta percorsi di autonomia e indipendenza abitativa che possano agevolare le persone in situazione di disagio nel loro percorso di crescita personale e sociale. “Se mi guardi. Riflessi sul lavoro” è la storia di un gruppo di tredici giovani adulti con Sindrome di Down che frequentano Associazione d’iDee, un gruppo di giovani adulti alle prese con la loro quotidianità lavorativa, nei loro luoghi di occupazione e tirocinio.
“Conoscendo da tanti anni la storia di vita dei protagonisti di questo progetto, mi sono affacciato a un viaggio fotografico nei loro luoghi di occupazione, immaginando di ritrovare i tratti più famigliari e rappresentativi delle persone che durante l’anno incontro e vivo nel percorso educativo dell’associazione. Ma non è andata così. – spiega l’autore Giacomo Busi – La fotografia è per me il magnifico sforzo di accorgersi dell’errore, lo scontro con un pregiudizio che non permette di liberare il racconto finché da quel giudizio non ci si affranca.” È così che un progetto fotografico nato con l’idea di raccontare un mondo conosciuto ha finito per trasformarsi in un viaggio all’interno di un processo di costruzione di una propria identità lavorativa che esula da pregiudizi e preconcetti. Così gli scatti, liberandosi dal carico immaginativo precedente, hanno iniziato a riflettere sulla lavoratrice, sul tirocinante, sul sentimento di dovere e professionalità nei confronti delle mansioni da svolgere, sugli strumenti utilizzati e sui prodotti assemblati. Nel momento in cui è cambiato lo sguardo è cambiato anche il risultato e “Se mi guardi. Riflessi sul Lavoro” è diventato un viaggio nell’interezza della vita di una persona con Sindrome di Down, interezza di cui parte fondamentale è il lavoro come occasione di riscatto, momento di impegno e piacere che porta dignità e crescita personale.