Sa Craba e su Cabraxu
WJ #114Sardegna, cagliaritano: alle drammatiche proteste dei pastori nel febbraio 2019, contro i prezzi imposti dall’industria casearia, fa da contrappunto la storia di Luca. Insieme alla moglie e ad un socio, produce formaggio di capra: una piccola realtà, ma una grande scommessa personale, un cambiamento intrapreso a metà della vita e costruito a piccoli passi. Quella di Luca, Marcella e Ignazio non è solamente una scelta lavorativa, ma una scelta di vita che si inserisce nel flusso del crescente movimento di ritorno alla terra che interessa l’Italia da ormai alcuni anni.
Ogni mattina al piccolo caseificio arriva il latte; Ignazio e Marcella lo lavorano con passione e meticolosità. Nella stagione estiva vendono yogurt e formaggi principalmente ai turisti di ritorno dalle spiagge, mentre in inverno, quando i clienti diminuiscono, ci si dedica alla produzione di formaggi stagionati. La piccola azienda sto inoltre lavorando al potenziamento della vendita via Internet, organizzandosi per far arrivare i prodotti in continente direttamente al consumatore.
La microimpresa del Sud, la filiera corta, il prodotto artigianale a kilometro zero, la vendita diretta e online.
Alla base di tutto questo c’è il caprile e la vita pastorale: il recupero di una dimensione arcaica di relazione con la natura e gli animali, che non sia di mero utilizzo. Così, mentre giù al caseificio si produce il formaggio, Luca è sulle alture. Richiama le sue capre al pascolo brado in zone impervie di macchia mediterranea, Sa Filadas, non sfruttabili per altre attività agricole. Gli animali, organizzati in clan, sono stati istruiti con pazienza a rientrare al loro caprile. Luca ascolta i campanacci, esorta le sue capre chiamandole con i nomi dei clan, le riconosce una ad una, le conta, le divide: i maschi dalle femmine, le gravide dalle piccole e da quelle in asciutta. Le riconta, le foraggia, aiuta i capretti a nutrirsi e infine le munge per raccogliere quel latte che le mani sapienti di Marcella e Ignazio trasformeranno in formaggio.
In questi nuovi gesti si è modellata la quotidianità di Luca, Marcella e Ignazio: per loro, il lavoro pastorale non è solo un modo di produrre, ma uno stile di vita che include gli animali, allevati nella cura e nel rispetto dell’ambiente e dei ritmi della natura.
La loro storia è un esempio dei sempre più numerosi casi di persone che, in Italia e nel mondo, scelgono di ripensare il proprio stile di vita per mettere al centro la sostenibilità umana e ambientale. Dall’agricoltura biologica all’eco-edilizia e l’autocostruzione, dagli eco-villaggi alla ripresa di mestieri artigianali e tradizionali: una moltitudine di esperienze di vita, uomini e donne che agiscono nel piccolo per cambiare il grande, credendo nella possibilità di costruire, a piccoli e coraggiosi passi, un nuovo paradigma sociale.