Riduci. Riusa. Ricicla
WJ #146“Non è mai troppo tardi per iniziare a fare la differenza. Riduci, riusa, ricicla – ogni giorno.”
– Greta Thunberg
Riduci. Riusa. Ricicla – Lucca e la sfida sostenibile
Nel 2020 l’Italia ha raggiunto il primato europeo nel riciclo degli imballaggi di carta e cartone con l’87,3% degli scarti recuperati; superando così, con 15 anni di anticipo, l’obiettivo posto dall’Unione Europea dell’85% di riciclo degli imballaggi cellulosici entro il 2035. Molte cartiere sono ancor oggi gestite come aziende familiari. È in forza di questo legame con il territorio che, nell’ultimo decennio, molte di esse hanno intrapreso azioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività mediante innanzitutto la riduzione massima del consumo di acqua, implementando gli sforzi per aumentare la quota di acqua che viene riutilizzata nel ciclo produttivo. Il report integrato 2022 del gruppo Sofidel, leader mondiale nella produzione di carta tissue, attesta che il tasso di riciclo dell’acqua nelle proprie aziende è superiore al 96,3%.
Molte aziende inoltre stanno implementando l’utilizzo, come materia prima, di carta da macero, facendo così minor uso di cellulosa vergine. E la stessa cellulosa pura, pur continuando ad essere in maggiore o minor misura impiegata, proviene da fornitori che aderiscono alle migliori pratiche di gestione forestale sostenibile riconosciute (PEFC, FSC, ecc.). Le azioni positive del distretto sono rivolte anche a diminuire il peso dei rifiuti prodotti e ad aumentare la percentuale di rifiuti recuperati, che oggi si attesta intorno ad una media del 80% (in alcuni stabilimenti questo dato sale fino al 98%). Lo scarto della lavorazione della carta da macero (scarto pulper) viene prevalentemente recuperato per produrre energia, e le fibre e le sostanze inerti residue (fanghi di cartiera) sono utilizzate nella produzione di manufatti per l’industria edile o in agricoltura. C’è anche chi ha iniziato a produrre beni di consumo dagli scarti del ciclo produttivo: nello stabilimento Lucart di Diecimo (LU), una volta estratta la fibra dai cartoni per bevande tipo Tetrapak, si utilizzano i rifiuti che ne derivano per realizzare dispenser e pallet in plastica riciclata. Ciò ha permesso di recuperare più di 9 miliardi di cartoni per bevande.
L’impegno costantemente profuso nel rendere sostenibile la produzione ha meritato, per le aziende Lucart e Sofidel, il massimo livello di rating da parte dell’agenzia indipendente Ecovadis, che valuta il livello di sostenibilità ambientale e sociale delle aziende. I risultati raggiunti dall’industria cartaria consentono di ritenere che la produzione industriale può andare di pari passo con una maggior protezione dell’ambiente.