Ridateci il lavoro
WJ #99Tra crisi economica e del mercato del lavoro, le piccole e medie imprese italiane faticano a competere con le multinazionali. Più spesso sono acquistate da quest’ultime, scorporando o chiudendo i siti produttivi, anche quelli che hanno fatto la storia del miracolo italiano del Dopoguerra
Italgel S.p.A. era un’azienda italiana che operava nel settore alimentare. Fondata a Parma il 28 gennaio 1960, nel pieno boom economico italiano, da Giovanni Tanara, inizialmente come ampliamento della bottiglieria di nonno Bonfiglio. Dal 1962 l’azienda inizia ad essere operativa, acquisisce Industria Gelati ed Affini e distribuisce sul territorio nazionale i prodotti Tanara.
La crescita continua, con l’acquisizione da parte della multinazionale americana WR Grace, nel 1967. Aumenta la produzione, tanto che lo stabilimento di Parma si rivela insufficiente a mantenere i ritmi di fabbricazione e si inaugura un nuovo sito industriale a Benevento, gestito dalla controllata Tanara Sud S.p.A. I suoi prodotti erano la delizia di grandi e piccini: il Mottarello, il Maxibon e la più classica Coppa del Nonno al caffè. La stessa Parma fu etichettata dalla stampa dell’epoca come “giovane capitale del gelato”. Nella catena produttiva, spesso, arrivavano anche quei bambini che, da piccoli, amavano il gelato. Come racconta l’autore del lavoro, Gigi Montali: “tra questi lavoratori, anche mio padre per un breve periodo ci lavorò. Negli ultimi 20 anni è stato il mio luogo di lavoro, tutte le mattine dopo il passaggio in spogliatoio si andava sulle linee a controllare il loro regolare funzionamento. La fabbrica era la seconda casa, tanti colleghi e colleghe con cui si lavorava, si rideva e si pranzava”. Come Gigi e suo padre, altri volti, altre persone sono passate per quelle mura, per anni, o anche solo per qualche mese. Durante le campagne estive ci lavoravano gli studenti per poter acquistare un motorino oppure andare in ferie.
Nel 1993 l’azienda è stata privatizzata tramite un’asta pubblica vinta dalla Nestlé SA che, nel 2016, decide di scorporare le attività internazionali del comparto gelati in una joint-venture con il gruppo inglese R&R. La conseguenza di quest’atto è la chiusura, un anno dopo, dello storico stabilimento di Parma per trasferire tutta la produzione a Ferentino.
“Così a fine estate, nel 2017, ci arriva la notizia: siamo degli esuberi, la fabbrica deve chiudere. Dopo mesi di lotta non si è riusciti a far cambiare idea alla proprietà. La fabbrica di Parma chiude”. Ricorda con nostalgia Gigi Montali. Nel suo reportage c’è il racconto di quel finale, dall’ultimo giorno di produzione alla lettera di licenziamento. Ultimo atto della storia di un’azienda italiana che ha abbracciato e fatto gioire intere generazioni.