RiScatti: la scuola, il progetto
WJ #108Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro… dalle tre io comincerò ad essere felice.
Antoine de Saint-Exupéry
Quel giorno, in aula, non erano i soliti studenti di fotografia ad aspettare ai banchi, impazienti di poter fermare il tempo in uno scatto; l’immagine è quella di Salvatore, Massimo e Traoré. Sedevano insieme agli altri, tutt’attorno ai tavoli che le volontarie di RiScatti avevano già unito per l’occorrenza, quasi a sembrare un giorno di festa fra amici di lunga data. Il primo giorno di scuola cadeva il 9 gennaio, un martedì di due anni fa.
Da allora di martedì insieme ne abbiamo passati molti, fianco a fianco in un cammino costellato di dubbi, entusiasmi, abbandoni e, soprattutto, riscatti. Come quello di Salvatore Ulisse. Per Salvatore, abituato al suo cellulare, non è stato facile adattarsi all’uso di una macchina fotografica; ma proprio ad un passo dalla rinuncia, spronata da insegnanti e compagni, la sua voce è diventata più forte e ha trovato un’identità tutta sua: “Fotografare mi ha fatto dimenticare le mie condizioni di vita complicate e il dramma di non avere una casa” dice Salvatore. Tra i suoi motivi ricorrenti, i riflessi: “Sostare davanti alle vetrine, agli specchi, ai finestrini di auto e tram è un modo per fermare frammenti di vita e mescolarli insieme con un po’ di fantasia”. Fotografare anche per rivedersi, ricordare di esserci, sapere di avere un volto e una storia. O ancora, fotografare per raccontare e raccontarsi.
I portfolio personali si addentrano con voce autentica nelle vite dei fotografi senza fissa dimora; le fermate dei tram, le lunghe passeggiate e le giornate vuote da riempire e inventarsi in qualche modo, qualche momento di solidarietà e condivisione, i luoghi iconici della città, gli androni nascosti, le paure, le speranze, le perdite, i sogni e gli autoscatti nelle notti più solitarie.
La selezione proposta è il racconto degli ultimi due anni trascorsi fianco a fianco con i docenti di Witness Journal e l’associazione RiScatti, che da anni si occupa di persone in situazioni di momentanea o permanente fragilità, supportata da WJ nell’utilizzo della fotografia come mezzo di incontro, integrazione e autostima. Il progetto della scuola è finanziato da Fondazione Cariplo con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Milano.
Perché forse, a modo suo, ogni fotografo è per definizione un senza fissa dimora, perlomeno dentro di sé. Forse alla fine il riscatto lo cerchiamo in ogni immagine che scattiamo, per portarla con noi per sempre. E quando non ci riusciamo, non ne abbiamo la possibilità o arriviamo, come spesso capita, troppo tardi rispetto al mondo che scorre ad un passo diverso dal nostro, sentiamo di aver perso qualcosa di importante. Per fortuna però non siamo soli e quella foto invece esiste. Perché qualcuno l’ha scattata anche per noi.
Fotografie di Salvatore Ulisse, Dario, Massimo Beretta, Massimo Airo, Elisabetta, Gianni, Fedele Costadura, Naghib, Sandra, Maria Teresa
RI-SCATTI ONLUS è un’associazione di volontariato fondata nel 2015, che utilizza la fotografia come mezzo di riscatto umano e personale, prima ancora che sociale e realizza progetti per promuovere l’integrazione. L’attenzione di Ri-Scatti negli anni si è dedicata a diverse forme di disagio, coinvolgendo di volta in volta attraverso workshop fotografici adolescenti malati di cancro, migranti, giovani sopravvissuti al terremoto di Amatrice e ragazzi vittime di bullismo.
WITNESS JOURNAL nasce nel 2007 come il primo magazine di fotogiornalismo online per dare spazio e voce a un tipo di informazione diversa e indipendente. Nel 2016 diventa un’associazione con il fine di poter diffondere la cultura fotografica in senso più ampio oltre alla rivista, attraverso progetti di formazione, docenze, incontri, dibattiti, mostre e un festival di fotografia. www.witnessjournal.com
Info Camera: SONY a6000