Radici

WJ #99

Radici è un progetto che riporta indietro nel tempo. Anzi no, uno spaccato di vita quotidiana che viaggia in parallelo alla vita frenetica a cui siamo abituati oggi.

Osservate attentamente la foto del fattore che bacia il muso del cavallo. Uno scatto che cristallizza un sentimento e contemporaneamente un modo di vivere. Affetto, chissà, o forse solo la consapevolezza dell’interdipendenza uomo-animale che si instaura quando si decide di vivere circondati dalla campagna. “Radici” è un progetto che riporta indietro nel tempo. Anzi no, a uno spaccato di vita quotidiana che viaggia in parallelo alla vita frenetica a cui siamo abituati oggi. Roberto Perotti, nel suo lavoro, indaga la provincia di Parma, e quel che resta della scorza virente di chi ha deciso di rimanere legato alla terra e agli animali. Pecore al pascolo, polli spennati come usavano fare i nostri nonni, stalle per gli animali per i rigidi inverni emiliani. Il tempo, come dice l’autore stesso, è ritmato dalla natura, dalle lune. Momenti ritmati seguendo il naturale ciclo delle cose, lontane da quella realtà industriale che ha reso celebre questo spicchio d’Italia. Ma sotto sotto, dietro ai passi degli animali al pascolo o dello sbuffare del cavallo nella stalla, si nasconde una semplicità sempre più rara da trovare. Niente sprechi, niente eccesso. Una simbiosi fortissima tra uomo e animali, un’appartenenza reciproca che affonda le sue “radici” agli albori di un sodalizio millenario. Si vive con poco. E ci si interroga sulla moda (se così è) di oggigiorno di fare affidamento su prodotti a chilometro zero quando viviamo in una società consumistica e dissipatrice. Forse è vero, la visione quasi bucolica che trapela dalle foto di Perotti è destinata un giorno a sparire, eppure in Italia sempre più giovani stanno tornando “alla terra”. Sarà la crisi, sarà un ritorno inconscio alle attività di famiglia che erano destinate ad essere abbandonate, fatto sta che il settore primario in Italia sta sempre più ha preso a richiamare giovani braccia e nuove menti.   

Il reportage

Scheda autore

Roberto Perotti

[:it][:it][:it][:it][:it][:it][:it]Nato a Parma  il 7 novembre 1973,  Roberto Perotti  inizia a fotografare nel 2010 da autodidatta. Quel che inzia come una curiosità e un passatempo diventa presto una grande passione, che lo porta  a sperimentare varie tecniche e, nel tempo, a realizzare di volersi dedicare principalente alla fotografia di strada e al reportage.

Oltre a svariate personali fotografiche, nell’aprile 2015, pubblica il libro fotografico FORZA DI VOLONTA’…RI,©Silva Editore, reportage fotografico dei giorni immediatamente successivi l’alluvione che travolse Parma nell’ottobre 2014. Nel 2017 pubblica  “IMMAGINA 10 ANNI TUTTI MATTI” ©Tapirualn Editore, catalogo del decennale del Festival Tutti Matti Per Colorno, foto ©Perotti Roberto , ©Pierangela Flisi e di repertorio. Inoltre uno dei suoi scatti  è stato selezionato tra i finalisti del concorso Single Shot del festival Nazionale Fotografia Etica 2017[:][:][:][:][:][:][:]

Fotocamera: Nikon D750
Obiettivo: 50mm f.18 - 24/70mm f2.8 - 70-200mm f.2.8

English version

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Radici

 

Photography by Roberto Perotti

Story edited by Alessio Chiodi

 

Radici is a project that brings back time. Indeed, a slice of everyday life that travels parallel to the hectic life we are used to nowadays.

 

Take a closer look at the photo of the factor kissing the horse’s face. A shot that crystallizes a feeling and, at the same time, a way of life. Affection, who knows, or perhaps only the awareness of the interdependence between man and animal that is established when one decides to live surrounded by the countryside. “Radici” (“Roots”) is a project bringing you back in time. Indeed, a slice of everyday life that travels parallel to the hectic life we are used to nowadays. Roberto Perotti, in his work, investigates the province of Parma, and what remains of those who decided to remain tied to the land and animals. Grazing sheep, plucked chickens as our grandparents used to do, stalls for animals in the harsh Emilia region winters.

 

Time, as the author himself says, is paced by nature, by the changing of the moons. Rhythmic moments follow the natural cycle of things, far from the industrial reality that made this segment of Italy famous. But underneath, behind the footsteps of grazing animals or the snorting of the horse in the stall, hides an increasingly rare simplicity to find. No waste, no excess. A strong symbiosis between man and animals, a reciprocal belonging, goes deep into its roots at the dawn of a millennial relationship. Life is cheap.

 

One can wonder about the nowadays trend (if so) to rely on zero-kilometer products when we live in a consumerist and dissipative society. Maybe it’s true, the almost bucolic vision that transpires from Perotti’s photos is destined to disappear someday, but in Italy more and more young people are going back “to the earth”. Maybe after the crisis, or because of an unconscious return to family activities that were destined to be abandoned, though it is a fact that the primary sector in Italy is calling back heart and minds of younger generations.[:][:][:][:][:][:][:]