Quebra vento
WJ #92Per noi italiani ed europei l’energia eolica è sinonimo di energia pulita, rinnovabile: “le pale eoliche non sono belle da vedere, ma al di là del rovinare un bel panorama non portano con sè altri danni”, pensiamo. In Brasile, negli stati di Cearà e Rio Grande do Norte, immensi parchi eolici costellano la costa battuta dal vento: per più di novecento chilometri si accumulano chilowatt di energia che verrà poi venduta in Europa
Certo il luogo è ideale: forte vento, costanza di nodi e direzione. Così su terreni demaniali vengono date concessioni di impianto. E le pale vengono impiantate su grandi dune di sabbia, scavando in profondità fino a raggiungere talvolta le falde acquifere; colate di cemento vengono gettate per far sì che la struttura acquisti stabilità; enormi camion trasportano, su strade inadeguate, i pezzi che andranno poi ricomposti e formeranno la pala; il parco eolico viene recintato e privatizzato per anni; intere comunità di pescatori si vedono negato l’accesso diretto alla costa; i campi sono circondati dalle pale così come le abitazioni dei contadini e degli allevatori di granchi. La vita di chi abita questi luoghi da sempre rimane l’ultima preoccupazione dello Stato brasiliano che dà la concessione; delle imprese costruttrici e delle ditte concessionarie. Poco importa delle vite degli uomini, ancora meno di un habitat naturale irrimediabilmente modificato e impoverito.
In questa realtà, il Movimento Sem Terra si batte per proteggere le piccole comunità costiere da un’energia che non è loro destinata e tantomeno si può definire pulita. Una lotta di Davide contro Golia che talvolta va a buon fine e allontana il parco eolico dalla comunità. Altre volte si tratta di giungere ad un compromesso: posti di lavoro, strade, una scuola più grande e anche un museo, in cambio delle pale. Altre ancora le comunità si spaccano in due: i “pro” attirati dalle promesse fatte, e non sempre mantenute, dalle ditte appaltatrici e i “contro” che a tutto questo non credono. Allora il lavoro di MST è cercare di ricomporre la frattura, di riportare la comunità o l’assentamento alla coesione o perlomeno alla convivenza collaborativa. La quotidianità di questi uomini e donne, i loro gesti, i loro volti, gli interni delle loro case, le loro attività produttive, ma anche i parchi eolici che costellano gli orizzonti e un’energia che pulita non è, sono quanto si è cercato di raccontare.
Le immagini sono state realizzate durante il Workshop di fotografia sociale tenuto da Giulio Di Meo e organizzato in collaborazione con con l’Arcs e Movimento Sem Terra. Il corso si è tenuto negli stati brasiliani del Cearà e del Rio Grande do Norte dal 03 al 17 Agosto 2017.
Comunità visitate: Centro de Formação, Capacitação e Pesquisa Frei Humberto (Fortaleza-Ce), Centro de Formação Patativa do Assaré (Ceará Mirim-RN), Comunidade Jurema, Assentamento Barra de Moitas, Comunidade Moitas, Assentamento Sabiaguaba (Caetanos de Cima e Matilha), Assentamento Maceió (Apiques), Comunidade Barra Velha, Comunidade Quilombola do Cumbe, Assentamento Leonardo Silva, Acampamento Thiago Justino, Assentamento Maria das Graças, Acampamento Força Jovem, Assentamento Brinco de Ouro, Comuna Urbana Fidel Castro.