Peppino Impastato: memoria e presente

WJ #135

“Sappiamo bene che nel teatro della memoria ognuno porta la propria verità, i propri personali ricordi adattandoli all’immagine che vogliamo dare di noi”

Pino Manzella

La storia di Peppino Impastato è stata spesso associata alla sua rappresentazione cinematografica, quella de I cento passi. Ma quella di Peppino Impastato non è una storia individuale, di un eroe solitario, di un leader indiscusso ed egemonico. È una storia complessa, un racconto collettivo, fatto di persone, compagne e compagni, azioni sociali, progetti editoriali, e soprattutto di politica e lotta di classe.

“Sì, la lotta alla mafia è importante ma la mafia è sintomo di una situazione politica fradicia. Senza una situazione politica fradicia, la mafia non esisterebbe, per cui è importante il lavoro che ha fatto Peppino per migliorare la società”, spiega Rosolino Puleo in “Peppino Impastato: la memoria difficile”, il libro a cura di Pino Manzella che raccoglie le storie e i racconti di chi ha vissuto con Impastato le lotte sociali e politiche, ma anche di chi l’ha incontrato da bambina o bambino e di chi ha condiviso con lui un percorso culturale verso una trasformazione reale e concreta della società.

Ogni anno il 9 maggio, giorno in cui è stato assassinato Peppino, le strade di Cinisi si riempiono di persone che arrivano da tutta Italia per coltivare quella memoria e per ricordare che è ancora presente, è forte. I corpi che confluiscono nella cittadina vicino a Palermo dimostrano proprio quell’esperienza collettiva di cui parlano le persone che hanno conosciuto Peppino. “A maggio c’è un sacco di gente che viene per il corteo ma i cinisara sono pochi, non partecipano”, dice Puleo, così come, spiega Anna Puglisi, “al funerale c’era tantissima gente venuta da fuori (…) di Cinisi non c’era quasi nessuno”. E proprio per questo è fondamentale esserci in quelle strade e in quelle piazze, che aprono le porte, così come Felicia Bartolotta Impastato, madre di Peppino, aveva deciso di aprire la porta di casa sua alle studenti e agli studenti e a tutte le persone disposte ad ascoltare la storia del figlio e difendere la sua memoria. La stessa porta che teneva chiusa con fermezza ai mafiosi.

Le immagini sono state realizzate durante due workshop di fotografia sociale tenuti da Giulio Di Meo, e organizzati in collaborazione con l’Associazione fotografica ASADIN, a Cinisi dal 6 al 9 maggio 2018 e 2022.

Lunedì 3 aprile 2023, il libro “Peppino Impastato: la memoria difficile”, pubblicato da Guerini e associati (2023, pp. 200), è stato presentato a Bologna in un incontro organizzato da Witness Journal in collaborazione con Libreria Igor, Senape Vivaio Urbano e Arci Bologna. Insieme al libro è stata inaugurata la mostra fotografica “Peppino Impastato: memoria e presente”. Maggiori informazioni su witnessjournal.com

 

Il reportage

English version

Peppino Impastato: between memory and present

Photography by Julia Carbonaro, Paola Dondoli, Sabrina Flocco, Majla Fornaro, Luca Greco, Marika Ikonomu, Andrea Mancuso, Francesco Natale, Nicola Palazzolo, Renato Viviani, Lucia Zullo

Story edited by Marika Ikonomu

“We know well that in the theatre of memory everyone brings his own truth, his own personal memories, conforming them to the image we want to give of ourselves” Pino Manzella

The story of Peppino Impastato has been often connected to his representation in the film I cento passi. But it’s not an individual story, of a solitary hero and a hegemonic leader. It is a complex story, a collective tale, made up of people, comrades, social actions, editorial projects, and above all of politics and class struggle.

“Yes, fighting against the mafia is important but the mafia is a symptom of a rotten political situation. Without a rotten political situation, the mafia would not exist. Therefore, Peppino’s actions to improve society are important”. Rosolino Puleo explains it in the book Peppino Impastato: la memoria difficile, edited by Pino Manzella, that collects the stories of those who experienced the social and political struggles with Impastato, but also by those who grew up with him and those who shared with him a cultural path towards a real and concrete transformation of society.

Every year on May 9th, the day Peppino was killed, the streets of his hometown Cinisi fill up with people coming from all over Italy to remember him and to recall the story of his community. The small town close to Palermo opens its door to people marching in the streets and squares. Among them, only few come from Cinisi. Just as Felicia Bartolotta Impastato, Peppino’s mother, had decided to open the door of her house to students and to all those willing to listen to her son’s life and to defend his memory. The same door she kept firmly closed to people belonging to the mafia.

The pictures were taken during two workshops of social photography held by Giulio Di Meo, and organized in collaboration with the ASADIN Photographic Association, in Cinisi from May 6th to 9th 2018 and 2022.

On Monday April 3rd, 2023, Witness Journal organizes the book launch of “Peppino Impastato: la memoria difficile”, published by Guerini e associati (2023, pp. 200), in Bologna from 7 p.m. The event is organized in collaboration with Libreria Igor, Senape Vivaio Urbano and Arci Bologna. More information on link all’evento.