Panaté Glievitati

WJ#153

“L’uomo non è ciò che gli è accaduto, ma ciò che sceglie di diventare.”  Carl Gustav Jung

Nel cuore delle carceri italiane, dove il tempo sembra sospeso e le speranze affievolite, un’impresa sociale sta facendo la differenza. Panaté, cooperativa sociale onlus, sta portando l’arte della panificazione all’interno degli istituti penitenziari. I laboratori di panificazione di Panaté sono luoghi in cui i detenuti imparano a impastare, a lievitare e a cuocere il pane, utilizzando ingredienti di alta qualità.

La produzione di pane artigianale funge non solo come un’occasione per sviluppare competenze professionali, ma anche per riscoprire il piacere del lavoro ben fatto e la soddisfazione di creare qualcosa di buono con le proprie mani. Davide, il fondatore di Panaté, cita spesso l’articolo 27 della Costituzione italiana, che sancisce il principio della funzione rieducativa della pena. Questo articolo rappresenta la bussola che guida l’operato della cooperativa, mediante l’opportunità per i detenuti di reinserimento sociale e lavorativo. Panaté si impegna a tradurre questo principio in pratica, offrendo ai detenuti un percorso che li aiuti a ricostruire la propria vita. La cooperativa organizza anche eventi e iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica promuovendo una cultura dell’inclusione e della solidarietà. I risultati ottenuti da Panaté sono incoraggianti e dimostrano l’efficacia del modello di reinserimento proposto. Il tasso di recidiva tra i detenuti che hanno lavorato nei loro laboratori è drasticamente inferiore alla media nazionale. La storia di Massimiliano, che dopo aver scontato la pena è tornato in carcere come responsabile di produzione, è un esempio emblematico di questo successo. Altri detenuti, grazie all’esperienza maturata in cooperativa, hanno avviato attività imprenditoriali o hanno trovato lavoro nel settore della panificazione e della ristorazione.

Panaté organizza ogni anno l’esposizione “Art. 27”, un evento che riunisce cooperative e associazioni che operano nel settore carcerario, offrendo loro l’opportunità di esporre i propri prodotti e di raccontare le proprie storie. L’esposizione è un’occasione di incontro e di confronto, che promuove la collaborazione tra le diverse realtà del settore e sensibilizza l’opinione pubblica.

Il reportage

Scheda autore

Stefano Caviglia

Stefano Caviglia, nato nel 1961, si dedica a diversi generi fotografici, specializzandosi nello storytelling per eventi, cerimonie e architettura. Ha perfezionato la sua tecnica con corsi e workshop, esponendo i suoi lavori in mostre locali. Caviglia tiene corsi di fotografia di base, concentrandosi sul valore comunicativo dell’immagine.

Fotocamera: Nikon Z6, Nikon F
Obiettivo: 17-35 f 2,8 24-70 f 2,8

English version

Panaté Glievitati

Photo by Stefano Caviglia

Text by Stefano Caviglia and Emanuela Corazziari

“Man is not what happened to him, but what he chooses to become.”  Carl Gustav Jung

In the heart of Italian prisons, where time seems suspended and hopes waning, a social enterprise is making a difference. Panaté, a social cooperative onlus, is bringing the art of baking to the penitentiary institutes. Panaté bakery workshops are places where inmates learn to knead, rise and bake bread, using high-quality ingredients. The production of artisanal bread serves not only as an opportunity to develop professional skills, but also to rediscover the pleasure of well-done work and the satisfaction of creating something good with their own hands.

David, the founder of Panaté, often mentions Article 27 of the Italian Constitution, which enshrines the principle of the reeducative function of punishment. This article represents the compass that guides the work of the cooperative, through the opportunity for prisoners of social and labour reintegration. Panaté is committed to translating this principle into practice, offering detainees a path that helps them rebuild their lives. The cooperative also organises events and initiatives to raise public awareness by promoting a culture of inclusion and solidarity. The results obtained by Panaté are encouraging and demonstrate the effectiveness of the proposed reintegration model. The relapse rate among inmates who worked in their labs is drastically lower than the national average. The story of Maximilian, who after serving his sentence returned to prison as production manager, is an emblematic example of this success. Other detainees, thanks to the experience gained in cooperative, have started entrepreneurial activities or found work in the bakery and catering sector.

Panaté organizes every year the exhibition “Art. 27”, an event that brings together cooperatives and associations operating in the prison sector, offering them the opportunity to expose their products and tell their stories. The exhibition is an opportunity for meeting and discussion, which promotes collaboration between the different realities of the sector and raises public awareness.