Newen è Donna e Natura
WJ #133Ci dicevano che la nostra lingua era morta ma la nostra lotta non si è mai fermata. Ora chiediamo di nuovo permesso alla Natura e ai suoi spiriti, combattiamo per essa e rivendichiamo la nostra lingua. (Marichiwen)
I popoli indigeni del continente americano definiscono se stessi essenzialmente mediante la loro relazione con la terra. La terra è identità; è passato, presente e futuro. Il popolo Mapuche dell’Araucanìa, regione a sud del Cile dove si concentra la maggior percentuale di popolazione indigena, incarna e difende con orgoglio tutto questo: la parola Mapuche stessa significa “popolo della terra” (mapu – terra ; che – popolo).
E non è la terra intesa puramente come suolo. Questa idea si si estende a tutto il Wallmapu: la terra, il cielo e i suoi newen (energia e spiriti). La terra rappresenta, secondo le parole di un attivista indigeno, le pagine viventi di una storia non scritta. Anche per questo, proprio come mi disse uno degli abitanti di questa terra antica, la conoscenza si trova guardandosi indietro. Non è dunque difficile comprendere come per questo popolo i secoli e secoli di espropriazione di terre significano ben più che un “semplice” furto; significano negazione della loro stessa identità.
Ma la Terra è anche colei che cura, che attraverso la figura della machi (che imprecisamente potrebbe essere tradotta come “guaritrice”) fornisce i rimedi per terapie di medicina alternativa che negli anni stanno cercando – non senza fatica – di farsi strada anche tra gli ambienti più tradizionalisti. Radicata da millenni nella loro cultura, ed ora studiata anche in alcune aule delle facoltà di medicina del Paese, la medicina mapuche colpisce per la sua complessità e solidità. Il perno di tutto questo è il machi. Nella maggioranza dei casi si tratta di una donna: è lei il ponte tra la Natura e gli esseri umani.
La Terra da sempre è Madre e per i Mapuche è prima di tutto sede di conoscenza: in quella società le donne rivestono un ruolo guida nel conservare e tramandare cultura e tradizioni. Dopo secoli di lotta e resistenza, la catena non può spezzarsi.
La donna mapuche è simbolo di forza e centralità anche perché è la machi, colei che salvaguarda la salute e l’equilibrio della comunità. Il suo dono, il suo kimun, è posto al servizio di coloro che si vogliono avvicinare a lei; lei è la medium che ci connette alla la dimensione degli spiriti, degli antenati e della terra.
Per questo e molto altro «la lucha para reconquistar y rivendicar nuestro Wallmapu seguirà»: le parole risuonano nell’aria, i suoni del mapudungun, degli uccelli e degli spiriti nativi si caricano di mistero, di nebbia e del fumo che sale dal fuoco della ruka.