Mujeres Zapatistas – Luchando per la vida

WJ #114

“Quella delle donne è una lotta per la vita” – Mujeres Qua Luchan

Mentre “troppe donne nel mondo subiscono violenza di genere, allo stesso tempo, nell’ultimo anno non si registra alcun femminicidio né sparizione all’interno delle comunità zapatiste”. Si apre con queste parole della comandante Amanda, il Seguendo Encuentro de Mujeres que Luchan, lo scorso dicembre nei territori zapatisti, nella zona del Chiapas, in Messico. Negli ultimi anni infatti, le zapatiste hanno cercato di aprire spazi di dialogo con le donne e i movimenti femministi del Messico e di tutto il mondo: l’America Latina tutt’oggi deve fare i conti con le ferite aperte del razzismo e della violenza di genere che attraversano in maniera profonda la società. Nel 2020 il solo Messico ha fatto registrare 10 femminicidi al giorno e per questo, “quella delle donne è una lotta per la vita”.

Fin da quel primo gennaio del 1994, quando l’Ejercito Zapatista de Liberación Nacional (EZLN) si rivelò al mondo, le donne hanno avuto un ruolo importante all’interno del loro progetto di costruzione dell’autonomia. Secondo l’EZLN l’emancipazione da una società capitalistica e razzista passa anche attraverso una profonda critica del patriarcato. Le donne dunque, sono protagoniste a tutti i livelli, sia militari che civili, nelle comunità zapatiste: dalle giovani tercias (le addette alla comunicazione) che hanno documentato gli eventi alle madri con i loro bambini che hanno cucinato per le migliaia di partecipanti, dalle insurgentas con i loro archi e bastoni che si sono prese cura della sicurezza collettiva alle comandanti che hanno preso parte ai diversi momenti assembleari: ognuna di loro contribuisce a costruire un’autonomia femminista all’interno del progetto di vita zapatista.

Ilaria Depari ha documentato alcuni momenti del Segundo Encuentro De Mujeres Que Luchan, partecipando insieme al colletivo Yabasta di Bologna e del 26esimo anniversario dal Levantamiento del 1994 (31 dicembre 2019 – 1 gennaio 2020). Protagoniste di questo lavoro sono indubbiamente le donne zapatiste che hanno dato vita a questi momenti; i loro occhi emergono dai bordi dei paliacate e dei passamontagna che tutt’oggi indossano in occasione di eventi ufficiali perché, come dichiarato anni fa, “para que nos vieran, nos tapamos el rostro”.

Il reportage

Scheda autore

Ilaria Depari

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Ilaria Depari è nata in Brianza, ma vive a Bologna. Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali presso l’Università di Bologna ed attualmente frequenta il corso magistrale in Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.

La sua passione e curiosità per altri mondi possibili l’ha portata ad esplorare in particolare la Spagna, l’India e il Messico. Nei suoi lavori coniuga approccio etnografico e fotografia, antropologia visuale e reportage.

Fotocamera: Nikon D3200
Obiettivo: Nikon 35 mm - Sigma 10-20 mm

English version

Mujeres Zapatistas – Luchando per la vida

by Ilaria Depari

Text by Ilaria Depari e Maurilio Pirone

 

“Women’s struggle for life” – Mujeres Qua Luchan

While “too many women in the world suffer gender-based violence, at the same time, in the last year there has been no femicide or disappearance within Zapatista communities”. It opens with these words from Commander Amanda, the Seguendo Encuentro de Mujeres que Luchan, last December in the Zapatista territories, in the Chiapas area of Mexico. In recent years, in fact, Zapatistas have tried to open spaces for dialogue with women and feminist movements in Mexico and all over the world: Latin America still has to deal with the open wounds of racism and gender-based violence that are deeply rooted in society. In 2020, Mexico alone recorded 10 feminicides a day and for this reason, “women’s struggle for life”.

Since that January 1, 1994, when the Ejercito Zapatista de Liberación Nacional (EZLN) revealed itself to the world, women have played an important role in their autonomy building project. According to the EZLN, emancipation from a capitalist and racist society also comes through a deep critique of patriarchy. Women, therefore, are protagonists at all levels, both military and civil, in Zapatista communities: from the young tercias (the communication workers) who documented the events to the mothers with their children who cooked for the thousands of participants, from the insurgentas with their bows and sticks who took care of collective security to the commanders who took part in the various assembly moments: each of them contributes to building feminist autonomy within the Zapatista life project.

Ilaria Depari documented some moments of the Segundo Encuentro De Mujeres Que Luchan, participating together with the collective Yabasta of Bologna and the 26th anniversary since the Levantamiento of 1994 (31 December 2019 – 1 January 2020). The protagonists of this work are undoubtedly the Zapatista women who gave life to these moments; their eyes emerge from the edges of the palisades and balaclavas that they still wear today at official events because, as stated years ago, “para que nos vieran, nos tapamos el rostro”.