Morris il “cinemaio”

WJ #121

Il cinema è da sempre il sogno di Morris Donini. Tutti lo conoscono e lo amano come Morris il “cinemaio”, un artigiano della pellicola. In questo anno di chiusura forzata a causa della pandemia lui ha deciso di continuare a proiettare film a sala vuota. Nel buio del suo cinema, Morris si accomoda in una poltrona o in fondo alla sala, seduto in terra, così come faceva in tempi normali, come assaporando luci ed atmosfere che solo le immagini sanno dare. Lascia le porte aperte per permettere agli abitanti del piccolo paese di sentire le voci le musiche delle storie proiettate mentre i bagliori di luce escono come riflessi, per non dimenticare che il cinema esiste, che lo spettacolo va avanti.

La resilienza è anche e soprattutto questa. Un unico spettatore, Morris, e a volte il suo cane, in un momento di forte difficoltà, con le sale chiuse, ma gli affitti da pagare, con forza e determinazione sperando che le luci non si spengano per sempre. Fin da bambino Morris disegnava sui quaderni di scuola le sale cinematografiche con i suoi flani per i manifesti e le sue rassegne cinematografiche. Casualmente conobbe il proprietario di un cinema in un piccolo paese in provincia di Bologna e da allora, ogni giorno, prese a chiedergli di poter entrare a far parte di quel mondo per poter vivere l’atmosfera della sala, coi suoi tessuti di velluto rosso, le poltrone e il magico schermo. In cambio si offrì per piccoli lavori. Passarono gli anni e alla morte del proprietario gli venne chiesto di gestire quel cinema. Morris aveva 29 anni e, senza pensarci un attimo, accettò.

Oggi, dopo circa 20 anni, gestisce 3 sale cinematografiche nella provincia di Bologna, dedicando particolare attenzione sia alla qualità dei film trasmessi che soprattutto all’accoglienza, accompagnando le proiezioni con aperitivi e serate a tema. Il cinema come casa, luogo d’incontro e scambi d’opinione. Ad oggi in Italia l’attività cinematografica ha subito una drastica riduzione di più del 75% in termini di presenze ed incassi, causando una perdita stimabile in più di 25 milioni di spettatori: un crollo mai visto né ipotizzato dalla nascita di questo settore che oggi è un’industria.

Il reportage

Scheda autore

Fiorella Baldisserri

Morris il “cinemaio” 16

Fiorella Baldisserri è una fotografa di Bologna. L’approccio alla fotografia avviene nel 2016 e studia immagine e storia della fotografia poi una Masterclass di fotogiornalismo. Pubblicazioni su testate giornalistiche internazionali on line e non. In mostra al Festival della fotografia di Olbia con Drops in New York. Finalista al concorso Bologna Design Week 2017. Alcuni scatti pubblicati in Urban Life Photobook 2017. Erodoto108 pubblica Hook in New York. Il suo ultimo progetto “Coi loro occhi” è stato scelto e pubblicato da Cortona on the move.

Fotocamera: Leica Q
Obiettivo: 28 mm

English version

Morris il “cinemaio”

Photographs and text by Fiorella Baldisserri

Everyone knows Morris as “the cinemaio”, the “movie theatre man”, an artisan that during the pandemic decided to keep on screening films. He would sit alone in the darkness of the back row, to breath lights and atmospheres. He would leave the doors open to allow all the people in his hamlet to listen to the voices and the music bursting with light reflections coming out the cinema. To avoid forgetting that cinema still exists and that the show must go on.

Resilience is mainly this. One spectator, Morris, and sometimes his dog, living a very difficult moment, with all cinema closed, yet rent still to be constantly payed, with courage and determination, keeping up the thought that lights can’t be turned off forever. When he was a child, Morris used to draw movie theatres in his copybooks with posters and reviews. By chance, he finally met the owner of a small cinema in a village in Bologna province and since then, every day after, he would come back to that red velvet atmosphere. At 29, he was offered to take on the cinema and he immediately accepted.

Nowadays, after 20 years, he manages three movie theatres outside Bologna, giving particular attention both to the film quality and to the welcoming of the spectators, organizing special events with food and thematic nights. Cinema to him is like home, a place where people can meet and discuss opinions. Nowadays in Italy, the cinema industry has been going through a drastic reduction of 75% of the incomes, with an estimated loss of 25 million viewers. Something no one could have ever imagined happening, not even in a movie.