Mama
WJ #94Mama in georgiano significa “papà”. E’ l’unica lingua in cui questo suono ancestrale viene associato ad una figura paterna anziché materna; il progetto di Carlotta Magliocco è dedicato agli uomini del villaggio di Shenako
“Chi è in grado di essere un buon figlio, sarà un buon padre” – Anonimo
Il reportage è dedicato agli uomini del villaggio di Shenako, ma in particolare ad uno di loro, colpito in quei giorni dalla perdita del figlio in un incidente stradale. Shenako è un villaggio immerso nelle montagne caucasiche, in Georgia, a pochi chilometri dal confine con la Russia. La regione in cui si trova, conta più o meno una quindicina di villaggi, raggiungibili con un fuoristrada, a cavallo o, più raramente, in elicottero. Lì la montagna è sovrana, si vive di allevamento e del raccolto che offre la terra. Non esistono negozi, farmacie, ristoranti…Esiste solo la gente del villaggio.
La maggior parte di loro vi è nata, e in estate da Tbilisi fa ritorno a quel punto d’origine, fatto di case in pietra scura dal volto di legna bruciata. In inverno la neve ricopre tutto e si è costretti a tornare in città, ma il periodo estivo vive di cieli stellati luminosissimi, di cavalli che corrono liberi tra le montagne, di serate trascorse davanti al fuoco a bere, chiacchierare e ballare. Nel villaggio si conoscono tutti e le case spesso si condividono. Durante le feste le donne cucinano e imbandiscono lunghe tavolate all’aperto, dove la sera ci si riunisce per mangiare caldi stufati di carne, formaggio casalingo e bere birra dai lunghi corni tradizionali. E’ difficile definire quali siano i rapporti di parentela, dal momento che ci si ritrova come immersi in un’unica, grande famiglia indistinta, dove sicuramente il legame tra gli uomini e i figli maschi si carica di significati molteplici. Fin da piccolissimi i bambini partecipano infatti alla vita degli adulti, nelle gare a cavallo, assistendo al sacrifico degli animali, bevendo birra. Si fanno presto piccoli uomini e la tensione che portano addosso è palpabile e costante, ma ha un sapore positivo, dacché il loro è un desiderio di affermazione non solo agli occhi paterni, ma anche a quelli dell’intera comunità. Per contro, questo rispetto viene ricambiato da continui gesti di affetto sincero da parte degli adulti. Barbe che coprono volti rudi in apparenza, manifestano tutta la loro devozione e il loro amore verso la gioventù villaggio, forte e spensierata; sanno che un giorno il dorso di quelle amate montagne sarà sostenuto da una spina ancora vitale: da tutti i loro figli.