Malatergeste
WJ #98“Il dilemma tra la tutela dei lavoratori e la salute dei cittadini. Un nodo Gordiano difficile da sciogliere. E al momento non sembra esserci nessun Alessandro Magno a sbrogliare la situazione”
Lavoro e salute. Due diritti che troppo spesso vengono messi in contrapposizione. Ma se la mente vola subito all’Ilva di Taranto, in questo caso bisogna fermarsi più a nord, a Trieste. Perché qui c’è un’altra Ilva, la cosiddetta Ferriera, nel rione Servola. Il nome di “Ilva del nord”, appunto, non è casuale. Altissimi i livelli di inquinamento, molto simili a quelli del quartiere Tamburi a Taranto. I lavoratori sono circa 500 (senza considerare l’indotto), ma l’area a rischio è abitata da 211 mila persone.
Tra gli operai l’incidenza dei tumori è aumentata. Secondo i dati rilevati dalle centrali Arpa di Via San Lorenzo in Selva, dall’inizio del 2015 il benzopirene ha sforato ogni mese la soglia massima di un nanogrammo per metro cubo d’aria. I dati sono stati contestati dall’azienda, La Siderurgiche Triestina, perché a suo dire, i rilevatori sarebbero troppo vicini agli impianti. Insomma dati falsati.
Eppure non è così, perché a guardare bene, la centralina si trova a 220 metri dalla cokeria, più di quanto distano le abitazioni più vicine all’impianto. Solo 160 metri. Trieste, così come Taranto, è entrata all’interno delle rilevazioni del progetto “Sentieri”. L’iniziativa, finanziata dal ministero della Salute, ha analizzato la mortalità delle popolazioni residenti vicino ai siti di interesse nazionale per le bonifiche. Il periodo esaminato va dal 1995 al 2002. Confrontando i dati delle due città, a parità di popolazione, prendendo in considerazione le morti connesse all’inquinamento degli impianti siderurgici, il numero registrato a Trieste (1959 decessi) è doppio rispetto a quello di Taranto (1072).
Nel 2015 un altro studio coordinato da Antonietta Gatti del laboratorio Nanodiagnostics ha rivelato che le sostanze inquinanti disperse nell’aria sono compatibili con quelle prodotte dalla Ferriera. Le conseguenze sono tragiche. Tromboembolia polmonare, infarti, ictus, tumori. Adulti e bambini. Ecco quindi il dilemma tra la tutela dei lavoratori e la salute dei cittadini. Un nodo Gordiano difficile da sciogliere. E al momento non sembra esserci nessun Alessandro Magno a sbrogliare la situazione.