Make hummus not walls
WJ #128C’è una generazione, in Palestina, che sogna un futuro in cui muoversi liberamente, sogna una casa, sogna un lavoro. Sogna di non subire violenze, sogna una vita simile a quella dei suoi coetanei che vivono a pochi passi da loro. Appena oltre il Muro.
Nel giugno del 2019 l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per voce del genero Jared Kushner, presenta in Bahrein il piano di pace Peace to Prosperity. Lo definisce “l’accordo del secolo” che, a suo dire, garantirà la pace tra Israele e Palestina, perseguendo la soluzione dei due stati e promettendo aiuti economici al nuovo stato palestinese smilitarizzato: la Nuova Palestina. L’accordo di 80 pagine prevede diverse concessioni a Israele, tra cui il riconoscimento da entrambe le parti di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico, promettendo però ai palestinesi che la capitale del nuovo stato palestinese potrà istituirsi nei quartieri arabi della città. In base all’intesa, la Nuova Palestina vedrebbe quindi il suo territorio ridotto di molto rispetto a quanto stabilito dagli accordi di Oslo del 1993.
L’Autorità nazionale palestinese (Anp) rifiuta perciò “l’accordo del secolo” dell’ex presidente Usa: «Trump vuole imporci qualcosa che non vogliamo. Non mi resta molto da vivere e non voglio essere un traditore. Abbiamo detto no e continueremo a farlo, a qualsiasi accordo che non preveda la soluzione di due stati basata sui confini del 1967», dice Mahmoud Abbas, presidente dell’Anp.
Come prevedibile le concessioni a Israele hanno scatenato numerosi scontri nelle città palestinesi. Proteste portate avanti dai giovani che vedono il loro futuro ingabbiato in un paese da cui non si può uscire e in cui le libertà essenziali vengono violate quotidianamente.
Negli stessi giorni camminando per le strade di Hebron e Betlemme, città simbolo dell’occupazione israeliana, si incrociano bambini pieni di forza e vitalità, ma anche di speranza, che continuano i loro giochi tra filo spinato e check point. Quegli stessi bambini che, crescendo, diventeranno i giovani di domani. E che, come quelli di oggi, disillusi, faticano a credere che la situazione possa migliorare. Sognano una vita simile a quella dei loro coetanei appena oltre il Muro.
Il progetto Make hummus not walls vuole rappresentare la quotidianità di bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Le foto sono state scattate nel giugno del 2019 nel campo profughi Aida Camp di Betlemme e nei territori palestinesi di Hebron, in Cisgiordania.