Loronero
WJ #133È accaduto così in tutte le epoche del mondo che alcuni hanno lavorato e altri hanno, senza lavoro, goduto di una gran parte dei frutti. Questo è sbagliato, e non deve continuare.
Abraham Lincoln
San Ferdinando, area industriale e agricola della Piana di Gioia Tauro, è diventata negli anni meta di molti braccianti: alcuni ci vivono, nell’attesa che vengano loro riconosciuti almeno i diritti fondamentali; altri invece, la maggior parte, vi approdano durante la stagione di raccolta degli agrumi.
L’oro nero li chiamano.
Vivono, chi stabilmente chi stagionalmente, nella tendo-baraccopoli di San Ferdinando. L’insediamento si è formato nel 2010, inizialmente come baraccopoli, poi lo sgombero, quindi la trasformazione in tendopoli e la lentissima riconversione in baraccopoli per via del numero enorme di persone che vi arrivano, fino ad un nuovo sgombero da parte delle forze dell’ordine, un ciclo che si è protratto per 10 anni fino al 2020.
Nel 2019 un rapporto speciale delle Nazioni Unite ha definito l’insediamento di San Ferdinando “luogo di una forma di schiavitù”. Di conseguenza fra il 2020 e il 2021 sono state tolte moltissime tende, la tendo baraccopoli è stata eliminata, senza alcuna soluzione alternativa, ciò ha alimentato gli insediamenti non ufficiali. I braccianti che arrivano nella stagione degli agrumi si arrangiano come possibile, occupando i capannoni dismessi o costruendo baracche sui terreni liberi e incolti.
Così era prima della ormai nota protesta del 2010, la protesta di Rosarno, e così continua ad essere, nonostante le piccole conquiste sul piano sociale e legale avvenute in questi anni.
Quello che fu definito il “non luogo”, la baraccopoli di San Ferdinando, aveva un ingresso principale e una strada maestra, i suoi luoghi di culto e i suoi negozi, i suoi bar e i market, racchiudeva il bene ed il male di un processo di aggregazione forzata e improvvisa, e scandiva il tempo ed i ritmi della quotidianità, le attese di una chiamata al lavoro, le preghiere per non perdere la fede e la mente, le speranze di un visto e di un pasto caldo, un tetto ed un fuoco per la notte, una mano ed una parola di conforto, della musica, un litigio, una buona notizia, tutto insomma, compresa la morte.