Lady Riot Indonesia

WJ#154

La libertà delle donne è il segno della libertà sociale.
Rosa Luxemburg

In Indonesia, il patriarcato è profondamente radicato nelle tradizioni culturali, religiose e sociali e definisce i ruoli di genere limitando le opportunità per le donne. Sebbene siano stati fatti progressi, come l’aumento dell’accesso femminile all’istruzione e al lavoro, il patriarcato continua a influenzare vari aspetti della vita quotidiana.

Secondo il rapporto della Komnas Perempuan (Commissione nazionale sulla violenza contro le donne), negli ultimi cinque anni sono stati segnalati oltre trentaseimila casi di violenza domestica contro le donne, un dato che riflette il peso di una cultura che spesso giustifica il controllo maschile sulle decisioni familiari. Il tasso di matrimoni precoci rimane significativo, con il sedici per cento delle giovani donne che si sposano prima dei diciotto anni.

La disparità economica è un altro aspetto cruciale. Nonostante la presenza di donne in ruoli di leadership sia aumentata, il divario salariale persiste. Questo perpetua una visione delle donne come lavoratrici di second’ordine, limitandone l’autonomia e il potere decisionale.

La radice del patriarcato risiede in norme culturali che spesso relegano le donne in ruoli legati alle mansioni domestiche, mentre gli uomini sono considerati i responsabili del sostentamento economico. Tale impostazione è rafforzata da istituzioni educative e sociali che perpetuano stereotipi di genere fin dall’infanzia.

Non mancano però iniziative per il cambiamento. Programmi di empowerment femminile, come quelli promossi dalle ONG locali, mirano a offrire alle donne strumenti per l’indipendenza economica e sociale. Un esempio è il centro femminile PKP Community Center, nato nell’isola di Bali con l’obiettivo generale di facilitare l’emancipazione femminile e l’uguaglianza di genere per le donne e le ragazze balinesi della zona. La PKP emancipa le donne fornendo loro programmi di formazione e supporto alle competenze lavorative come corsi di cucina e lingua inglese, ma, cosa più importante, il centro fornisce anche un rifugio sicuro per le donne divorziate, che sono generalmente altamente stigmatizzate ed emarginate dalla loro comunità. Il villaggio nel suo complesso trae beneficio da questi programmi perché le famiglie possono usare il denaro aggiuntivo per l’istruzione o la nutrizione. Questa fonte di reddito offre ai loro figli migliori opportunità di creare un futuro migliore.

Il reportage

Scheda autore

Francesca Bolla

Nata e cresciuta a Roma nel 1994, Francesca Bolla fotografa dal 2011 e approfondisce il suo interesse per i temi sociali attraverso gli studi in Sociologia presso l’Università Roma Tre, con un particolare interesse per la sociologia visuale, e conseguendo un master presso l’ISFCI (Istituto Superiore di Fotografia) di Roma. L’esperienza pratica arriva con il collettivo fotografico romano CFFCRoma, dove partecipa attivamente a manifestazioni, eventi e festival, affinando il suo sguardo e il suo approccio narrativo. Attualmente, Bolla collabora con la Catholic Press Photo, testata giornalistica specializzata nel racconto visivo del Vaticano.

Fotocamera: FujiXT4
Obiettivo: Fujifilm XF 18-135mm

English version

Lady Riot Indonesia

Photo by Francesca Bolla
Text by Francesca Bolla and Stefano Pontiggia

In Indonesia, patriarchy is deeply rooted in cultural, religio-se and social traditions and defines gender roles by limiting opportunities for women. Although progress has been made, such as increasing women’s access to education and employment, patriarchy continues to influence various aspects of daily life.

According to the Komnas Perempuan (National Commission on Violence Against Women) report, over thirty-six thousand cases of domestic violence against women have been reported in the past five years, a figure that reflects the weight of a culture that often justifies male control over family decisions. The rate of early marriage remains significant, with sixteen percent of young women getting married before the age of eighteen.

Economic inequality is another crucial issue. Although the presence of women in leadership roles has increased, the wage gap persists. This perpetuates a view of women as second-rate workers, limiting their autonomy and decision-making.

The root of patriarchy lies in cultural norms that often relegate women to roles related to domestic tasks, while men are seen as the ones responsible for economic sustenance. This approach is reinforced by educational and social institutions that perpetuate gender stereotypes from childhood.

However, there is no shortage of initiatives for change. Female empowerment programs, such as those promoted by local NGOs, aim to provide women with tools for economic and social independence. One example is the PKP Community Women’s Center, established on the island of Bali with the overall goal of facilitating female empowerment and gender equality for Balinese women and girls in the area. PKP emancipates women by providing them with job skills training and support programs such as cooking and English language classes, but more importantly, the center also provides a safe place for divorced women, who are generally highly stigmatized and marginalized by their community. The village as a whole benefits from these programs because families can use the additional money for education or nutrition. This source of income gives their children better opportunities to create a better future.