La vita prima

WJ #89

“La vita prima” è un progetto fotografico nato per stimolare una riflessione sui limiti delle possibilità infermieristiche all’interno di una Residenza Sanitaria Assistenziale, un lavoro pensato per incentivare una serie di incontri di formazione dedicati a infermieri, operatori sanitari e dirigenti di strutture socio–sanitarie.

Attraverso i suoi scatti il fotografo Emiliano Cribari ci permette di prendere coscienza della realtà che esisteva prima, ma soprattutto di quella che esiste dopo, aver vacato la soglia della non–autosufficienza, da cui difficilmente si potrà tornare indietro.

Emiliano Cribari documenta momenti di vita quotidiana all’interno di una RSA sana, qualificata, dove lavora personale preparato e dotato di un’etica forte e radicata. Qua gli ospiti vengono trattati nel migliore dei modi sia dal punto di vista medico che dal punto di vista umano, ma attraverso le fotografie emergono bisogni non svelati che talvolta pesano più della malattia in sé. I volti dei pazienti appaiono segnati dalla solitudine, gli occhi colmi di ricordi.

Con il suo lavoro, Emiliano Cribari ci mostra non solo il dramma degli ospiti delle RSA che vivono la malattia e la solitudine, ma anche il volto di chi con passione e determinazione ci lavora giorno dopo giorno, cercando con un sorriso, una carezza, la parola giusta al momento giusto, di rendere un po’ meno triste la degenza di queste persone.

Questo progetto, pur essendo stato realizzato in una struttura d’eccellenza, alza il velo sulla realtà delle RSA, dove spesso i pazienti subiscono maltrattamenti fisici e psicologici. Con le sue foto, Emiliano vuol fare capire che anche quando il sistema funziona, il sistema in realtà non funziona, e che anche qui come altrove trionfa la solitudine. Occorre riflettere sui bisogni che emergono ma soprattutto sulla prevenzione di tali bisogni.

Il reportage

Scheda autore

Emiliano Cribari

Emiliano Cribari è un fotografo fiorentino nato nel 1977. Fra il 2015 e il 2016 ha realizzato un reportage, intitolato “Io sono”, sulla trisomia 9 a mosaico (grave malattia rara che colpisce i bambini), lavoro pubblicato nel 2017 all’interno del libro omonimo. Il progetto è inoltre vincitore nel 2017 del terzo posto fra i professionisti al “Fine Art Photography Awards” (sezione Fotogiornalismo), nel 2016 ha ottenuto la menzione d’onore al “Monochrome Photography Awards”, al “Tokyo International Foto Awards” e al “Moscow International Foto Awards” ed è stato esposto al Rayko Photo Center a San Francisco. Ha fotografato “Gli Stati Generali della Lingua Italiana nel Mondo” nonché le prime due edizioni del “Festival delle Religioni”. Ha inoltre fotografato allestimenti e mostre relativi a opere di Salvador Dalì, Antony Gormley, Jeff Koons, Pontormo,  Bronzino, Jan Fabre e John Currin. Alcuni suoi reportage di stampo fotogiornalistico sono stati pubblicati su magazine come LensCulture, Social Documentary Network e Witness Journal.

Fotocamera: Fujifilm x100T e Fujifilm x-Pro2
Obiettivo: 23mm f/2

English version

La vita prima

di Emiliano Cribari

Testo a cura di Michela Morelli

“La vita prima” is a photographic project born to stimulate a reflection on the limits of nursing possibilities within a Health Care Residence, a job designed to encourage a series of training sessions dedicated to nurses, health workers and managers of partner structures –Sanitary. Through his shots the photographer Emiliano Cribari allows us to become aware of the reality that existed before, but above all of the one that exists after, having vacated the threshold of non-self-sufficiency, from which it will be difficult to go back. Emiliano Cribari documents moments of daily life within a healthy, qualified RSA, where prepared staff work with a strong and rooted ethic Here the guests are treated in the best way both from the medical point of view and from the human point of view, but through the photographs unexplained needs emerge that sometimes weigh more than the disease itself patients appear marked by loneliness, eyes full of memories. With his work, Emiliano Cribari shows us not only the drama of the RSA guests who live sickness and loneliness, but also the face of those who work with passion and determination day after day, looking with a smile, a caress, the right word at the right time, to make these people ‘s stay a little less sad. This project, despite having been carried out in an excellent structure, lifts the veil over the reality of RSA, where patients often suffer physical and psychological abuse. . With his photos, Emiliano wants to make it clear that even when the system works, the system does not actually work, and that even here, as elsewhere, solitude triumphs. We need to reflect on the emerging needs but above all on the prevention of these needs.