La Via dell’Olio
WJ #126di Emanuele De Carli
Testo a cura di Emanuele De Carli e Valerio Di Martino
Haba na haba hujuza kibaba (antico proverbio in swahili: una goccia dopo l’altra, riempie il bicchiere)
Deponi il tuo cuore. Dallo swahili, è la traduzione che più rende giustizia al significato di Bagamoyo, che è anche il nome di una città della Tanzania affacciata sull’Oceano Indiano. Lo swahili è la lingua principiale dell’Africa Orientale e si è diffuso principalmente nella bagarre dei mercati, portato dal mare attraverso le sue rotte commerciali. Bagamoyo è tristemente nota per aver rappresentato uno dei punti caldi della tratta degli schiavi ed è per questo motivo che l’espressione deponi il tuo cuore si rivolgeva un tempo alle vittime della tratta, che qui sostavano prima di essere vendute e qui lasciavano le loro ultime speranze: il loro cuore.
Ancora oggi la spiaggia di Bagamoyo è uno spazio destinato agli scambi commerciali, legali o illegali che siano. Un esempio specifico di questo tipo di mercato ambiguo è quello dell’olio di palma. Secondo lo United Nations Industrial Development Organization (UNIDO) la Tanzania è infatti uno dei principali importatori dell’Africa e del mondo, con milioni e milioni di tonnellate acquisite ogni anno a tariffe molto salate. Laddove esisterebbe pure una produzione autonoma ad esempio nella regione di Kigoma, non si riesce a soddisfare la domanda interna a causa della mancanza di infrastrutture e per l’arretratezza delle tecniche di coltivazione utilizzate. Tutto ciò ha quindi indirettamente provocato la nascita di canali di diffusione alternativi, nel senso più illecito del termine. La risposta del governo tanzaniano è stata quella di stabilire un’area di libero scambio sull’isola di Zanzibar, che si affaccia proprio su Bagamoyo. Emanuele De Carli ha documentato l’arrivo via mare e il trasposto sulla terraferma delle taniche provenienti dalla celeberrima Isola delle Spezie che, allineate sulla spiaggia a mo’ di pescato sulla battigia, vengono poi vendute in tutta la Tanzania attraverso bus, biciclette e altri mezzi di fortuna. Da anni si cerca di limitare la produzione di olio di palma, perché oltre ad aumentare i fattori di rischio cardiovascolare la sua coltivazione è una delle prime cause di deforestazione e di emissione di gas serra nell’atmosfera. Storie come quella di Bagamoyo ci ricordano purtroppo quanto invece la sua diffusione sia ancora costante e incontrollata.
Il reportage
Scheda autore
Emanuele De Carli
Emanuele De Carli nasce a Milano nel 1996. Si avvicina al mondo della fotografia durante il primo viaggio in Asia centrale nel 2019 e di conseguenza la associa ai suoi studi di Geografia. La sua fotografia si focalizza sul rapporto tra uomo e ambiente che lo circonda. Esegue il suo primo lavoro per conto della Ong londinese GoodWill Caravan nei campi profughi di Atene e Lesbo. Parte poi per l’Afghanistan prima dell’arrivo dei Taliban e partecipa a una spedizione in Africa orientale tra Tanzania, Uganda e Zambia.
Fotocamera: Sony A7II
Obiettivo: Sony FE 35mm f/1.8
English version
La Via dell’Olio
Photography by Emanuele De Carli
Story edited by Emanuele De Carli e Valerio Di Martino
Haba na haba hujuza kibaba (one drop after another, fills the glass: an old saying in Swahili)
Lay your heart is the most relevant translation for Bagamoyo from Swahili and Bagamoyo is also a Tanzanian city’s name. This town is sadly known as one of the slave trade hot spots; and that explains the meaning of the phrase lay your heart, words addressed to the slaves who left here their last hopes. Bagamoyo’s beach is a space of commercial exchanges (both legal and illegal) still today. For example, the Palm oil’s purchase represents this equivocal kind of market. According to the United Nations Industrial Development Organization (UNIDO), Tanzania is one of the principals importing state in the world, with several million tons of oil bought at extremely high tariffs. There is an autonomous production in the Kigoma region, but the missing of the infrastructures and the cultivation techniques’ backwardness caused the birth of illegal distribution channels. To respond to those illegal acts, the Tanzanian government has established a free market area on the Zanzibar Island. Emanuele De Carli has documented the arrival of these cans by sea (and the transport to land) from the famous spice island, arranged like freshly caught fish and transported with bus and bicycle in all Tanzania.
Palm oil is known to be the cause of the increase of cardiovascular risk factors and his cultivation represents the main cause of deforestation and the Greenhouse gas’ emission in the atmosphere. Stories like Bagamoyo remember to us how the production and the diffusion of Palm oil is still steady and uncontrolled.