Il palazzo dei destini incrociati

WJ #131

“Qui ognuno è il benvenuto e non perché serve aiuto, nel cuore c’è spazio per molti ma se vai via giuda che poi ti volti”
Anonimo – Corviale

Il nuovo Corviale chiamato anche “Serpentone” è un palazzo lungo circa 1 km che sorge in periferia ovest di Roma, nato alla fine degli anni ‘70 per fronteggiare la crisi abitativa. Il complesso di proprietà dell’Iacp, l’ex Istituto autonomo case popolari del Comune di Roma, nell’intenzione dell’architetto suo ideatore Mario Fiorentino, doveva ispirarsi agli acquedotti romani. Il progetto prevedeva una grande unità abitativa con cinque spazi verdi, tre blocchi relativi ai servizi di base (con asilo nido, scuola materna ed esercizi commerciali di prima necessità), e un piano d’ingresso corredato da botteghe di artigiani, studi professionali ed ambulatori medici. Gli alloggi sarebbero stati divisi in cinque unità, più una piazza per l’ingresso, le riunioni condominiali e le attività sociali.

L’idea era quella di integrare residenze e servizi e fornire spazi e contesti per le attività extrascolastiche ai giovanissimi, con un intero piano (il IV) di servizi, centri sportivi e un teatro. Era un progetto ambizioso che voleva elevarsi dalla mediocrità dei tentativi precedenti di edilizia popolare. I primi appartamenti furono consegnati nel 1982 ma il progetto non venne mai completato. Inoltre Fiorentino in quello stesso anno morì. Il degrado, le occupazioni abusive, gli sfratti, la microcriminalità, assegnarono al Corviale una brutta fama tanto che in questi ultimi anni si è iniziato a parlare di demolizione. Nonostante tutto, il Corviale è ancora in piedi, diventato ormai uno dei quartieri simbolo di Roma.

Aldo Feroce da anni racconta fotograficamente chi ci vive, esempio di resilienza e di grande adattamento. È gente che ha dovuto riorganizzare la propria vita con mille difficoltà, cercando di reinventarsela, di viverla con nuove regole e soprattutto contando quasi esclusivamente sul fai da te. Dal grigio del cemento, onnipresente, emergono testimonianze autentiche, colorate, inaspettatamente piene di vita, vitalità e orgoglio. Il cemento non riesce a togliere lo spazio alla dignità, all’umanità, che nulla hanno di stereotipato. Là dove le ombre sono solo ombre, non cupi pensieri.    

Il reportage

Scheda autore

Aldo Feroce

Il palazzo dei destini incrociati

Dopo un inizio come fotografo Matrimonialista, la passione fotografica di Aldo Feroce si sposta su temi di attualità sociale e documentaristica. Ad oggi, alcuni suoi progetti sono stati pubblicati su riviste di settore come Second class, ShipBreacking yard, Compartiendo Esperanzas, Yo Soy Fidel, Ritorno a Corviale. Con “Il palazzo dei destini incrociati” ha ottenuto vari riconoscimenti tra cui il Kolga Tiblisi award 2022, il Bifoto 2022 ed è stato tra i finalisti al Portfolio Italia 2021.

English version

The palace of crossed destinies

Photographs by Aldo Feroce

Text by Emanuela Corazziari

Everyone is welcome here and not because help is needed, in the heart there is room for many but if you go away, you will then turn around “
Anonymous – Corviale

The new Corviale also called “Serpentone” is a building about 1 km long that rises in the Western suburbs of Rome, born in the late 70s to face the housing crisis. The complex owned by the IACP, the former autonomous public housing institute of the Municipality of Rome, in the intention of its architect Mario Fiorentino, was to be inspired by Roman aqueducts. The project included a large housing unit with five green spaces, three blocks relating to basic services (with a nursery school and basic commercial businesses), and an entrance floor equipped with artisan shops, professional offices and medical clinics. The lodgings would be divided into five units, plus a square for entry, condominium meetings and social activities. The idea was to integrate residences and services and provide spaces and contexts for extracurricular activities to the very young, with an entire floor (the IV) of services, sports centers and a theater. It was an ambitious project that wanted to arise from the mediocrity of all previous social housing attempts. The first apartments were delivered in 1982 but the project was never completed. Furthermore, Fiorentino died in the same year. The degradation, the squatting, the evictions, the petty crime, gave the Corviale a bad reputation, so much so that in recent years there has been talk of demolition. Despite everything, the Corviale is still standing and has now become one of the symbolic districts of Rome.

For years Aldo Feroce has been photographically describing who lives in the place, an example of resilience and great adaptation. They are people who have had to reorganize their lives with great difficulty, trying to reinvent it, to live it with new rules and above all relying almost exclusively on do-it-yourself. From the omnipresent gray of the concrete, authentic, colorful testimonies emerge, unexpectedly full of life, vitality and pride. Concrete cannot take away the space for dignity, humanity, which have nothing stereotyped about them. Where the shadows are only shadows, not dark thoughts.