Il coraggio di Aurora
WJ #128Antiche usanze e vecchie tradizioni, per alcuni una strada obbligata o semplicemente una via da non prendere in considerazione ma, per qualcuno, oggi, rappresenta ancora una scelta di vita coraggiosa e consapevole. Scavare nel passato per coltivare le radici del proprio futuro, utopia o concreta prospettiva di crescita? In Italia, nei dintorni delle periferie romane, negli ultimi anni si assiste ad un vero e proprio ritorno alle origini, un movimento contro corrente che, superando ogni difficoltà, vede sempre più giovani tornare ad abbracciare i valori che furono dei propri antenati.
Strade bianche, vecchi cancelli arrugginiti e aperti per metà, sembrano annunciare un ospite inatteso.
La prospettiva infinita dei filari e dei frutteti, lo splendore delle zolle appena rivoltate nei campi, l’orologio che rallenta e il tempo che all’improvviso sembra voltarsi indietro.
La città di Roma ebbe origine da un insediamento di agricoltori e pastori situato inizialmente sul colle Palatino che poi, più in seguito, riuscì ad estendersi fino alle altre colline circostanti. La sua creazione è dovuta alla fusione di nuclei famigliari provenienti da stirpi diverse, frutto dell’unione fra la cultura latina, sabina ed etrusca. Oggi, come ieri, la storia si ripete lungo i frenetici sentieri della globalizzazione che costeggiano i villaggi di Roma Est, dove gli abitanti si nutrono ancora di pastorizia, antiche tradizioni e cultura della fatica, un legame ancestrale che torna ad alimentare anche le ambizioni dei più giovani.
È così che, contro il parere dei propri genitori, una giovane donna sceglie di unirsi al verde del pascolo, alla mandria e al rito della mungitura. Primi raggi di sole, la sveglia suona presto per cedere il passo alla produzione casearia, un ritmo poetico che non può essere interrotto o ammette distrazioni, un duro lavoro che a fine giornata non rivela molto spazio da dedicare a se stessi, ma regala sempre grandi soddisfazioni. Lo sguardo fiero di una donna combatte il pregiudizio di una tradizione che ha sempre celebrato l’uomo come protagonista. Una dedizione viscerale per il gregge, pecore e allo stesso tempo anime da accudire. Il coraggio di Aurora, giovane e romana, la gratitudine di suo marito, fiero e sardo, che ne rispetta la profonda scelta d’amore, una storia di umiltà, passione e determinazione, l’esempio vibrante di un oggi che può ancora essere vissuto abbracciando i valori della terra, la cornice di una famiglia unita che lotta quotidianamente per la salvaguardia del proprio passato e scava nelle primordiali origini per coltivare le radici del proprio futuro.