I_mago Maradona
WJ #113“Maradona ha rappresentato per Napoli qualcosa di molto importante: è stato il riscatto, il vanto della città. Quello che ha fatto lui a Napoli lo hanno fatto solo i Borboni e Masaniello”.
Pino Daniele
“Sai cosa significa quando una squadra del Sud segna sei goal all’avvocato Agnelli? È la domanda che Maradona pone ad Emir Kusturica nel celebre film documentari a lui dedicato.
Significa che a distanza di quasi un trentennio dall’ultima stagione a Napoli, l’immagine del Pipe de Oro è ancora viva, presente, soprattutto nella parte più antica e popolare della città.
Appena arrivato a Napoli la città inizio ad amarlo come un proprio figlio, ma soprattutto come un eroe, quell’eroe che avrebbe portato al Sud la capitale del calcio italiano e mondiale.
Dalla sua fondazione nel 1926 la squadra non aveva mai vinto uno scudetto.
Quando arrivò da Barcellona nell’estate del 1984 tutta Napoli si riempì di striscioni e immagini di Maradona.
A Napoli tutti festeggiarono l’arrivo di un uomo, in cui una città intera aveva riposto tutta la sua fiducia come se fosse un liberatore mandato dal cielo, una città che lo ha consacrato profeta di se stesso “Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires” dichiarò il 5 luglio 1984 nel corso della presentazione ufficiale allo stadio San Paolo.
Infatti Maradona ebbe un’enorme importanza sociale, diventò l’idolo della gente, soprattutto delle persone che che vivevano in condizioni di povertà, trovarono in lui un modo per non pensare alla realtà, per Lui valeva la pena vivere e soffrire.
Ancora oggi ci sono molte persone che quando pensano a Napoli subito pensano a Maradona.
Tante volte si è detto che probabilmente è il più grande calciatore di tutti i tempi. Su questo non si può avere la certezza, ma di quello di cui si può essere certi è che non ci sarà mai più un calciatore che riuscirà a trascinare una città e a fare impazzire di gioa la gente in tutto il mondo.
I_mago Maradona di Antonella Cappuccio ambisce ad essere il racconto fotografico di un legame che nonostante tutto non si è mai spezzato. Maradona non c’è più ma ne sopravvive l’immagine – dal latino imago, termine che lo psicanalista Jung ha utilizzato per indicare un’immagine materna, paterna, fraterna, amata nell’infanzia – perché in quell’immagine si è identificato e cristallizzato il riscatto non solo di una squadra del Sud ma di un’intera città.